Il sesso sicuro è recente ?

Cento domande sulla sessualitàRubriche

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Cento domande sulla sessualità rubrica ideata e curata dal Dott.Umberto Palazzo e dalla giornalista Daniela Piesco 

Sin dall’antichità la gonorrea e dalla fine del XV secolo la ben più temuta sifilide (sostenuta dal batterio Treponema Pallidum, pallido perché non ben visibile al microscopio) che era giunta da Haiti con i marinai di Cristoforo Colombo, imperversavano in Europa. La sifilide prendeva il nome dei confinanti, per italici e inglesi era il “mal francese”, per i francesi il “mal napolitain”, per gli spagnoli la “malattia castigliana”.Per porvi rimedio, nel 1562 l’anatomista italiano Gabriello Falloppio descrive un preservativo e l’uso che bisognava farne per difendersi dalle malattie veneree: aveva testato su mille uomini l’efficacia anti-treponema di una guaina di lino, lavabile e riutilizzabile, impregnata di una soluzione salina disinfettante. Il salto di qualità si ottenne grazie al geografo Charles de la Condamine che portò dall’Amazzonia, nella prima metà del ’700,la gomma di caucciù con cui, a partire dal 1844, l’inventore statunitense Charles Goodyear – quello degli pneumatici – realizzò i primi condom. I nuovi preservativi di gomma elastica, diedero il benservito a quelli di stoffa, e furono a loro volta soppiantati nel 1920 dai moderni preservativi in lattice, barriera sempre attuale e indispensabili per un sesso sicuro.

Il commento giornalistico

Non sempre il nostro agire risponde ad una logica di scelta razionale d’altronde anche i valori culturali cambiano e noi con loro, così come a volte capita che ci si metta in contrapposizione, in posizione di sfida di questi. Tutto ciò ci riporta ad una condizione di rischio e comunque di disagio psicofisico. Pensiamo infatti che i rischi connessi all’agire sessuale non siano solo quelli relativi ad un concepimento indesiderato o al contrarre una malattia sessualmente trasmessa, ma che molto danno possono fare all’individuo anche quei rapporti sessuali nei quali la componente affettiva e quella fisica siano troppo separate. Il rischio è infatti quello di aderire ad una visione della vita troppo meccanicistica, di freddo uso e consumo di sé e dell’altro. Questo non può non avere ricadute sullo sviluppo emozionale dei giovani già fin troppo preda di un ritmo di vita frenetico, dominato dalla logica della competizione, della prevaricazione, del consumismo, dell’individualismo sfrenato. Non può esserci una sessualità serena al di fuori di un rapporto di conoscenza di sé e dell’altro, di rispetto reciproco di tale conoscenza. Nella sessualità umana gli aspetti del piacere, della relazione e della procreazione si intrecciano tra loro in modo inestricabile. Ciò nonostante è possibile porsi di fronte all’atto sessuale in modo consapevole di quelli che sono i bisogni di ciascuno, di quello che sono i possibili passi in una posizione di rispetto dei valori e delle esigenze connesse alle varie fasi della vita che ciascuno sta attraversando.

Per controllare la valenza procreativa della sessualità già da millenni l’uomo utilizza metodi contraccettivi più o meno validi. La ricerca scientifica in questo campo ha dato risultati molto validi sul piano dell’efficacia contracettiva al punto che oggi la gravidanza non può essere più un evento ineluttabile da accettare passivamente.

Lo stesso discorso potrebbe essere fatto per le malattie sessualmente trasmesse (MST) che sicuramente sono legate anche ad una condizioni di vita particolare, ma possono comunque essere contratte già nel corso dei primi rapporti, quando ancora l’agito sessuale non è inserito all’interno di una scelta di vita a due, ma risponde più al bisogno di conoscere se stessi anche in termini di potenzialità seduttive. Si ritiene che la conoscenza rivesta una funzione determinante nell’orientare le esperienze verso canali più sicuri e rispettosi di sé e dell’altro. Conoscere i metodi contraccettivi e mettere in atto strategie per prevenire le malattie sessualmente trasmesse può essere di aiuto nel far vivere la sessualità più sicura e consapevole.

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