Esiste l’ormone dell’eros?

Cento domande sulla sessualità

Di

Cento domande sulla sessualità rubrica ideata e curata dal dott Umberto Palazzo e dalla giornalista Daniela Piesco 

 L’ormone della passione esiste. Lo evidenza uno studio londinese pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Investigation, secondo cui la responsabile delle emozioni sessuali è la *kisspectina*, un ormone già noto perché coinvolto nell’avvio della pubertà. Risvegliando le aree del cervello coinvolte nell’amore, questo ormone aumenta l’interesse verso il sesso e la riproduzione, come è emerso dalle risonanze magnetiche di 29 ragazzi a cui i ricercatori inglesi hanno iniettato la kisspectina. «I risultati sono entusiasmanti e stiamo cercando di capire se può essere anche una cura efficace per chi soffre di calo della libido o per chi desidera un bambino», spiega Waljit Dhillo, autore principale dello studio. La kisspectina potrebbe essere usata anche nella formulazione di nuovi antidepressivi, perché tutti i ragazzi coinvolti hanno dichiarato di essersi sentiti meglio dopo l’iniezione.

Il commento giornalistico

“Ogni persona è naturalmente predisposta ad amare ed essere amata, ma la maturità nel sentimento dell’amore è un conseguimento grande e, come tale, richiede impegno, cura, sacrificio, coerenza, lealtà, verità. L’amore è un diamante, la regina delle pietre preziose e l’eros, a confronto, un coccio di vetro, un piacere alla fine inconsistente quando si limita ad una mera eccitazione sensoriale. Il gioiello dell’amore è in serbo per tutti, poiché ognuno di noi è nato per conseguire la perfezione e nessuno è irrimediabilmente destinato ad essere un progetto sbagliato o fallimentare. Ogni autentica tradizione spirituale asserisce che siamo progettati per la felicità e l’amore è indubbiamente la sua maggiore componente. L’arte di amare non è arte erotica. Oggi si fa molta confusione nella definizione della parola “amore”, perché la grande libertà sessuale ha portato ad abusare di questo termine riducendolo alla descrizione di un semplice trasporto passionale. L’amore così interpretato, in maniera riduttiva e distorta, è la mortificazione della gioia, della libertà, è il trionfo dei bisogni da soddisfare che creano dipendenza, prigionia dei sensi e pesantezza del cuore”. (tratto da “Dall’Eros all’Amore” di Marco Ferrini).

Ciò che anche nei film viene rappresentata come “attrazione fatale” o passione incontenibile, altro non è che il susseguirsi a cascata di una serie di reazioni neurali e neuroendocrine che, se non orientate dalla Coscienza verso un obiettivo evolutivo e lasciate agire solo come esito di stimolazioni sensoriali, attivano un circuito automatico di risposte, loop che si rigenera in autonomia e che, strutturandosi sempre di più, può intrappolare come una vera e propria droga.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube