L’amore facile raccontato da Ilaria Varese

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Intervista a cura di Mariangela Cutrone
In questa epoca dominata dai social è cambiato il nostro modo di relazionarci con l’Altro e soprattutto a mutare sono le modalità di incontro. In questo scenario sembra che l’amore romantico sia quasi utopia, una specie di miraggio difficile da concretizzare perché alla base ci sono nuovi bisogni e aspettative sentimentali.
Su questa tematica il romanzo di Ilaria Varese dal titolo “Easy Love”, edito da Newton Compton ci offre vari spunti di riflessione. Protagonisti di questa storia densa di emozioni e colpi di scena sono Isabel, una trentenne vergine che sogna l’arrivo del suo “principe azzurro” e Adrian, gigolò di professione che nei confronti dell’amore ha una visione disillusa e cinica. Potranno questi due personaggi (così diversi) trovare un punto d’incontro?
Il romanzo di Ilaria Varese ci proietta nel mondo delle relazioni umane odierne, un universo amaro che però conosce anche delle sfaccettature tutte da esplorare nelle quali i sentimenti nonostante tutto resistono per colorare la realtà di tinte accese e speciali la nostra esistenza.

Easy Love” sa divertire il lettore e al tempo stesso lo induce a prendere coscienza sulla realtà odierna. Di “amore facile” e di com’ è nata l’idea di scrivere su questa tematica molto attuale ci parla Ilaria Varese in questa intervista.

Easy Love è una commedia romantica molto attuale: affronta il mondo delle relazioni sentimentali da diverse angolazioni. Come è nata l’idea di scrivere un romance di questo tipo?
Volevo andare oltre la storia d’amore tra i protagonisti. Adrian è un gigolò e Isabel una vergine trentenne: due situazioni troppo affascinanti per essere lasciate inesplorate. Al di là dell’evidente contrapposizione tra i due, trovavo interessante approfondire singolarmente i personaggi per non incorrere nei soliti cliché. Infatti, Isabel, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non è affatto una ragazza timida e insicura con problemi relazionali; mentre Adrian è tutto fuorché il classico belloccio presuntuoso e superficiale. Il mio obiettivo era abbattere il pregiudizio e offrire al lettore un nuovo punto di vista. Una commedia romantica può essere una lettura leggera, ma non per forza superficiale, e io ho cercato di fare proprio questo: inserire la giusta dose di profondità in una storia di per sé poco impegnativa.

In Easy Love emerge la tendenza che si ha al giorno d’oggi di far ricorso ai siti d’incontro per conoscere una persona. Credi che nonostante tutto possa ancora esistere l’amore tradizionale, tanto agognato dal personaggio di Isabel?
Isabel è innamorata dell’idea romantica dell’amore. Il che a mio avviso si scontra un po’ con il periodo storico in cui viviamo, ma questo anacronismo fa anche parte del suo personaggio. L’amore romantico esiste ancora, certo, e sono convinta che si possa trovare anche sui siti d’incontri e sul web, purché non rimanga una relazione virtuale. I siti d’incontri non sono negativi in assoluto ma è necessario prestare un’attenzione in più: dietro a uno schermo può nascondersi davvero chiunque. Isabel questo lo impara a sue spese.

Il personaggio di Isabel ha l’abitudine di stilare liste per programmare i suoi obiettivi. Tendi anche tu a organizzare tutto o preferisci vivere alla giornata?
Proprio come Isabel amo programmare e fare liste per ogni cosa anche se puntualmente finisco per non rispettarle. La verità è che la vita non è un cassetto che puoi riordinare per colore e dimensione e ci sarà sempre qualcuno o qualcosa a scombinare tutto. Redigere elenchi è un buon metodo per gestire il caos che mi circonda e mi aiuta a concentrarmi sulle cose davvero importanti, però è necessaria anche un po’ di flessibilità altrimenti il rischio è di vivere ogni obiettivo non raggiunto o rimandato come un fallimento. Quando mi capita un momento di sconforto guardo le spunte che ho messo negli anni, i traguardi che ho raggiunto, e mi do una pacca sulla spalla. Oggi posso dire di essere a buon punto con la mia personale lista delle “cose da fare entro i 30 anni”, ma siccome i trenta li ho già raggiunti, me ne abbuono altri cinque, come ha fatto Isabel. Non bisogna essere troppo fiscali…

Il tuo romanzo si intitola Easy Love, ma nel libro mostri come l’amore sia tante cose fuorché facile. Tu cosa ne pensi?
L’espressione “amore facile” fa già ridere così. I sentimenti sono molto complicati da gestire e l’amore credo sia quello più ostico in assoluto a causa dell’intensità con cui si manifesta. L’amore “facile” nel mio romanzo è quello che Adrian offre alle sue clienti, e si tratta per l’appunto di rapporti basati sulla pura finzione. In realtà, il sentimento autentico non è perfetto, e penso che la storia di Isabel e Adrian ne sia un esempio.

È possibile che questo tipo di amore, confuso con il sentimento vero, provochi dipendenza?
Assolutamente sì, e ci tenevo ad affrontare questo tema nel romanzo perché l’amore può davvero trasformarsi nella peggiore delle dipendenze. Per amore si è disposti a mettere in gioco tutto e si rischia di perdere tutto. Adrian lo sa e per questo gestisce il rapporto con le sue clienti con attenzione. Purtroppo alcuni approfittano delle fragilità del partner per instaurare una relazione basata sulla dipendenza affettiva; una catena mentale da cui è davvero difficile uscire.

C’è un personaggio di Easy Love al quale sei più legata? Se sì, perché?
Ho amato scrivere i capitoli dal punto di vista di Adrian, ma è a Isabel che sono particolarmente legata perché c’è tanto di me in lei. È una ragazza con dei sogni, tanta voglia di emergere e nonostante le difficoltà l’idea di arrendersi e fare marcia indietro non la sfiora nemmeno. Isabel non è un personaggio perfetto, molte delle cose che fa non le riescono bene come spera, ma crede in sé stessa e non si lascia abbattere dai fallimenti. Posso dire che un po’ rispecchia il mio percorso da scrittrice, e non solo: abbiamo esperienze simili anche nella vita privata, perciò le sono affezionata.

Sei un’appassionata di libri sin dall’età di quattordici anni. Leggere ti ha aiutata nella scrittura?
Raccontare una storia non è frutto di un semplice esercizio di bella scrittura. L’idea che chiunque possa cimentarsi nella stesura di un romanzo perché a scuola aveva un buon voto in grammatica non è solo sbagliata ma anche offensiva per chi di scrittura ci vive. Conoscere la grammatica italiana è il punto di partenza poi però c’è tutto un mondo di tecniche e di esperienze da acquisire per poter scrivere una storia che stia in piedi. Tutto questo non viene insegnato al liceo. Qui entrano in gioco i libri: leggere è stata prima di tutto la mia passione e poi la mia palestra. Sul mio comodino ci sono sempre ad attendermi un paio di romanzi e l’e-reader.

Nei ringraziamenti lasci intuire un sequel di Easy Love. Possiamo sperarci?
Certo, il sequel è già in stesura! Anche se la storia ha una sua conclusione, Isabel e Adrian hanno ancora molto da raccontare e non vedo l’ora di scoprire come se la caveranno di fronte alle peripezie che ho in serbo per loro. Ci sarà da ridere!

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