Il sacrificio chiesto alle banche e il tonfo in Borsa

Economia & Finanza

Di

Dibattito acceso dopo la mossa a sorpresa sugli extraprofitti delle banche e degli intermediari finanziari

© Francesco Fotia / AGF
– Conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri nella foto Carlo Nordio,Adolfo Urso, Matteo Salvini, Francesco Lollobrigida e Orazio Schillaci

 

AGI – Dopo la mossa a sorpresa sugli extraprofitti delle banche e degli intermediari finanziari, i partiti della maggioranza difendono l’imposta straordinaria, non sgradita a parte delle opposizioni, che però criticano le modalità adottate dal governo. Sulla misura hanno lavorato per giorni palazzo Chigi e il Mef, anche se la comunicazione è arrivata a Consiglio dei ministri in corso.

Il tema non era stato affrontato nel corso della riunione del pre-Consiglio. “Non abbiamo visto il testo”, conferma un esponente di governo. La mossa in ogni caso è stata condivisa, come sottolinea una nota diffusa dal Mef in serata. Il ministro Giancarlo Giorgetti ieri non ha preso parte alla conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri perché, riferisce un altro esponente dell’esecutivo, era impegnato in un’altra riunione di governo. Giorgetti oggi ha partecipato a una riunione con gli altri ‘sherpa’ economici della Lega, spiegando e mostrando di condividere la misura.

E lunedì, in Consiglio dei ministri, è stato proprio lui a fare l’annuncio ai colleghi ministri, parlando della necessità di un “sacrificio” da parte degli istituti bancari, alla luce dei ricavi ottenuti per sostenere chi è in difficoltà. La presidente del Consiglio su questo tema non è intervenuta durante il Cdm ma l’operazione, dice un esponente della Lega, è partita proprio da palazzo Chigi. Durante la riunione con i colleghi di partito, poi Giorgetti avrebbe ricordato i richiami dei mesi scorsi a una maggiore flessibilità dei mutui, tutti caduti nel vuoto.

E la conferma arriva con una nota ufficiale del Mef: “Gli istituti bancari che hanno già adeguato i tassi sulla raccolta cosi’ come raccomandato lo scorso 15 febbraio con specifica nota da Bankitalia, raccomandazione poi richiamata dal ministro Giorgetti in occasione dell’assembla Abi lo scorso 5 luglio, non avranno impatti significativi”, certifica via XX settembre.

Su modalità e contenuti si registrano alcuni distinguo alla luce della protesta delle banche fatta pervenire al governo e del calo in Borsa degli istituti, che ha toccato per alcuni la doppia cifra sotto il segno meno. “Non vorrei che il calo in Borsa sia dipeso da un provvedimento che probabilmente il governo avrebbe dovuto valutare meglio”, affrema il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli, “se sarà necessario proporremo degli emendamenti” durante l’esame parlamentare.

Una posizione non esattamente in linea con quella tranquillizzante espressa da Antonio Tajani, in un’intervista rilasciata al Corriere della sera prima del tonfo delle banche in Borsa. Forza Italia non si è smarcata, “non è una misura contro” le banche, “ma un provvedimento a protezione delle famiglie e di tutti quei soggetti che si sono trovati in difficoltà per il pagamento dei mutui”, aveva detto il vicepremier azzurro.

Lo stesso Barelli corregge quindi il tiro. “Ora il governo deve provvedere affinchè i proventi della tassazione sugli extra profitti delle banche, decisa dal Consiglio dei ministri, siano indirizzati al taglio del cuneo fiscale, alla defiscalizzazione delle tredicesime e degli straordinari a favore dei lavoratori con redditi più bassi”, dice con annesso invito agli istituti bancari ad abbassare i mutui.

Nell’alveo della maggioranza, il dibattito ferve sottotraccia: c’è chi teme che la norma sia anticostituzionale, chi avrebbe preferito un intervento diretto proprio sui mutui per le famiglie meno abbienti o una maggiore condivisione della misura con gli istituti bancari. Ma in sostanza si fa muro sul provveddimento e il ‘refrain’ è che la tassa sugli extra-profitti servirà a finanziare gli aiuti alle famiglie e alle imprese.

Del resto in diverse occasioni era emersa la possibilità di una tassa sugli extraprofitti delle banche. In vista c’è già la prossima legge di bilancio, “la strada è giusta, lavoreremo su aumenti di stipendi e decontribuzione”, trapela da chi ha partecipato al ‘verticè leghista. In Fratelli d’Italia si difende a spada tratta l’operato dell’esecutivo. E, su questo tema, si registra un asse con il partito di via Bellerio, con un ‘big’ ex lumbard che ricorda come Matteo Salvini Giorgia Meloni si siano incontrati domenica sera per una cena conviviale.

Le opposizioni

Sul fronte delle opposizioni, M5s, Pd e Alleanza Verdi e sinistra si dichiarano a favore della misura ma attaccano il governo. Nettamente contrari Azione, Italia viva e ‘Più Europà. “Ci criticano, ci snobbano, ci accusano di demagogia. Poi non riescono ad ammetterlo, ma devono darci ragione”, critica il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, che rivendica la primogenitura della proposta. “Sono passati 5 mesi e il Cdm si accorge dell’emergenza, quando le famiglie sono già in ginocchio da troppo tempo”, incalza.

“Meglio tardi che mai”, commenta, per il Pd, l’ex ministro Andrea Orlando. “Le nostre iniziative su questi temi sono agli atti, dalla proposta di legge in Senato a prima firma Boccia e la mozione alla Camera a prima firma Orlando con le nostre proposte contro il caro mutui, da finanziare anche con un prelievo straordinario sulle banche”, sottolinea il responsabile economico dei dem Antonio Misiani. “Hanno buttato via dei mesi pur di non ascoltare chi come noi diceva che era necessario tassare di più le banche, che stavano facendo profitti favolosi sui tassi di interesse, a tutto danno degli incolpevoli cittadini”, lamenta il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni. La contrarietà alla misura unisce, per una volta, il Terzo Polo.

Per Carlo Calenda, la misura è “sbagliata”. “Siamo favorevoli alla possibilità di sospendere il pagamento della quota capitale dei mutui per le famiglie a basso reddito che non sono in condizioni di pagare. Ma le tassazioni sugli extraprofitti sono legittime solo in caso di eventi straordinari, vedi energia-guerra, che falsano in modo determinante il funzionamento del mercato- scandisce il leader di Azione -. Si stabilisce un precedente molto pericoloso”.

“A parte che il concetto di ‘extraprofitto’ richiama il marxista ‘plusvalore’ – rileva il capogruppo al Senato, Enrico Borghi di Iv -, ho la sensazione che le Banche ricaricheranno i 2 mld di maggiori tasse sui clienti. Quindi è nei fatti una tassa occulta per i cittadini. Servirebbe concorrenza, ma capisco che è chiedere troppo”. Proteste anche da ‘Più Europà per “l’ennesima tassa su risparmiatori”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube