Abiti e pigmenti nella storia del Castello di Vicalvi

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Il 2 settembre 2023 si è tenuto presso il Castello di Vicalvi l’evento “Abiti e pigmenti nella storia del Castello di Vicalvi” organizzato dalla Pro Loco Vicalvi e StoriaLive, con la collaborazione della Compagnia Bianca di Milano (Corporazione Arcieri Storici Medievali) e con il patrocinio del Comune di Vicalvi. L’evento rientra in una serie di iniziative promosse dalla Pro Loco Vicalvi che, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Vicalvi, si sta adoperando per riportare in vita l’antico borgo e il Castello, da poco reso nuovamente accessibile, grazie alle visite guidate organizzate dai soci Pro Loco.

Il programma della serata ha previsto l’intervento di studiosi, ricercatori, rievocatori e ricostruttori storici che ci hanno fatto riscoprire la storia del Castello di Vicalvi da un punto di vista insolito: quello degli abiti e dei pigmenti utilizzati tra il XIII e il XVI secolo. Claudio Paniccia ci ha accompagnato in un viaggio nel quale sono state ripercorse le principali vicende che hanno caratterizzato la storia del Castello e della Valle di Comino. Si è poi passati ad analizzare nel dettaglio l’affresco presente nella Cappella di S. Maria del Castello. L’architetta Paola Papalini ha presentato una nuova ipotesi ricostruttiva degli eventi che hanno coinvolto l’affresco in particolare la figura di Maria. L’ipotesi proposta rintraccia le ragioni del volto bruno della vergine in un’applicazione successiva di biacca (cerussa o bianco di piombo), un pigmento bianco che se utilizzato su alcuni colori, nel nostro caso sul rosso Vermiglione, in breve tempo si trasforma (in maniera molto localizzata) in Ossido di piombo, una sostanza nero-bruna.

Ma perché era stata applicata la biacca? Le ragioni sono di natura religiosa: nel 1854 viene proclamato il dogma dell’immacolata Concezione e si sente la necessita di cambiare le vesti della Vergine da scure a chiare per ricordare la natura priva del peccato originale. Questo processo ha visto coinvolti numerosi affreschi e dipinti ma anche statue. Un esempio di questo cambiamento, che è avvenuto più volte nel corso dei secoli per cause differenti, è visibile nella statua lignea della Madonna di Liegi (BE) dipinta originariamente con un manto di colore scuro. Nel ‘400 il manto della statua viene ricolorato con un pigmento molto di moda all’epoca: il lapislazzulo. Questo pigmento, usato per dare ai dipinti un effetto “fluo” non riscontrabile nella realtà dei colori usati per gli abiti, nel Barocco viene ricoperto di colore d’oro e dopo il 1854 si aggiunge un velo bianco per ricordare la natura di Maria concepita senza peccato originale. Dunque anche l’affresco della Cappella di Santa Maria del Castello di Vicalvi ha subito gli effetti delle mode e dei dogmi vigenti nel corso dei secoli. Una volta trasformato il manto, da scuro a bianco, ci si è resi conto che, a causa del naturale scolorimento della sopraveste rossa, dovuto al trascorrere dei secoli, e per analogia cromatica con altri soggetti svestiti, Maria sembrava nuda e si è corso ai ripari per contrastare il volto e le mani con il bianco di piombo nei punti in cui risultava necessario dare maggiore luce. Probabilmente non ci si è accorti che l’incarnato della Madonna era stato dipinto con il rosso vermiglione e questo ha provocato lo scurimento visibile ancora oggi.

L’architetta ha poi invitato l’amministrazione comunale e le autorità presenti ad effettuare un’analisi chimica non invasiva sul dipinto al fine di validare le tesi proposte e di rendere fruibile gli studi a tutti poiché la valorizzazione di un opera, ha sottolineato, è un’attività non preclusa agli addetti ai lavori ma passa anche attraverso la fruizione della stessa a tutti i visitatori. A tal fine Storia Live si è impegnata ad aggiornare la pagina del Castello di Vicalvi riportando questi nuovi studi sul portale www.valcominoqr.it, nato nel 2020, e che oggi permette ai visitatori di interagire con i beni storici ed artistici attraverso la scansione di QR Code sparsi nella Valle di Comino. I partecipanti all’evento hanno inoltre potuto ammirare alcuni oggetti presenti nell’affresco, e ricostruiti dalla Compagnia Bianca di Milano e Storia Live. In particolare Marco Dubini, dopo aver illustrato le caratteristiche e le tecniche di tiro con Archi e Balestre, ha mostrato al pubblico alcuni dardi di balestra ricostruiti sulla base dell’analisi dell’affresco.

La conferenza è terminata con l’intervento di Matteo Evangelista Mazzenga di Storia Live, il quale partendo dall’analisi della figura di San Rocco presente nell’affresco del Castello, ha illustrato ai visitatori le ricostruzioni di abiti maschili e femminili che a partire dal XIV secolo venivano confezionati seguendo le mode e le leggi del periodo. Al termine i visitatori hanno potuto visionare da vicino i vari oggetti ricostruiti esposti sui banchi didattici di Storia Live e della Compagnia Bianca degustando piatti medievali realizzati dalla ProLoco Vicalvi.

Storia Live

Fonti fotografiche: Storia Live

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