Un italiano su due è insoddisfatto del proprio amministratore condominiale

Napoli è la città più litigiosa, seguita da Roma, Cagliari e Torino

Noi e il Condominio

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Quali aspetti emergono della vita condominiale degli italiani? Liti condominiali, qualità e quantità dei rapporti interpersonali tra condòmini, grado di soddisfazione per l’operato dell’amministratore di condominio e, più in generale, com’è il rapporto con gli aspetti gestionali quali assemblee e spese condominiali?

Dalla ricerca condotta dal gruppo assicurativo Unipol, elaborata da Ipsos, emerge che:

  • Napoli è la città più litigiosa (37%), seguita da Roma (34%), Cagliari (33%) e Torino (31%);
  • i motivi di litigio sono molto diversi tra le città: rumore (29%) e comportamenti sgraditi dei condomini (27%) sono i principali, ma a Napoli si discute soprattutto per il parcheggio “selvaggio” (27%), a Verona per le spese di condominio (24%), a Roma per gli animali domestici (21%), a Torino (18%) per la raccolta differenziata e a Milano per la gestione delle biciclette (14%);
  • 1 italiano su 2 è insoddisfatto del proprio amministratore di condominio. I romani sono i più scontenti (64%), seguiti da milanesi (56%) e napoletani (52%);
    i principali motivi di insoddisfazione sono legati alla scarsa capacità propositiva dell’amministratore per la risoluzione dei problemi condominiali (36%), la non soddisfacente gestione amministrativa (34%), ma anche la percezione di una certa distanza dalle esigenze dei condomini (34%);
  • quasi tre italiani su quattro dichiarano di partecipare alle riunioni condominiali. Le città più attive sono Bologna e Bari, dove rispettivamente il 70% e il 59% dei condomini vi prendono parte quasi sempre. Le città più assenteiste, invece, sono Milano e Verona, dove un terzo non partecipa quasi mai alle assemblee condominiali.
    Liti condominiali e difficoltà di relazione;
  • Più di 7 italiani su 10 vivono in contesti abitativi che richiedono di relazionarsi con vicini di casa e con un’organizzazione condominiale. Le relazioni degli italiani con i vicini sono abbastanza frequenti solo per il 37% degli italiani: il 27% dichiara di entrare in rapporto con il vicinato circa una volta a settimana, ma soltanto il 10% indica di farlo più volte al giorno. 2 italiani su 10 sostengono di non avere del tutto interazioni.

Le relazioni di vicinato sono definite dagli italiani prevalentemente “normali”: non c’è confidenza, ma ci si aiuta in caso di necessità (nel 59% dei casi). Tuttavia, 1 italiano su 3 ha avuto almeno una lite o un’accesa discussione con i vicini e, nel 15% dei casi, i litigi sono avvenuti anche più volte. Tra le fasce di età, sono i giovani Gen Z – che hanno anche le interazioni più frequenti con i vicini – a confermare di avere avuto più frequentemente liti o discussioni (nel 39% dei casi), mentre i Baby Boomers sono i più “pacifici”: nel 77% dei casi non hanno mai avuto discussioni accese.

Tra i motivi per cui gli italiani rompono l’armonia di vicinato, nel 29% dei casi, ci sono i rumori molesti o che avvengono in orari inadeguati, seguiti dai comportamenti “sgraditi” dei vicini (27% dei casi) e dal “parcheggio selvaggio” dei mezzi di trasporto (20%).
La gestione degli animali domestici genera liti condominiali soprattutto a Roma (21% vs 14% media Italia), mentre a Milano è la gestione delle biciclette a creare dissapori (14%, più del doppio della media nazionale del 6%), assieme al servizio di portineria (10% dei casi). A Torino, invece, le liti nascono spesso a causa la gestione della raccolta differenziata (18% vs 10% media nazionale) e l’ostruzione del passaggio nell’atrio/pianerottolo con passeggini, monopattini o altri oggetti (14% vs 10% media Italia).

Tra le generazioni, un quarto della Gen X (il 25%) litiga per il parcheggio improprio dei mezzi di trasporto, mentre per la Gen Z il primo motivo di discussione in assoluto sono i comportamenti sgraditi degli altri condomini, nel 26% dei casi. Quasi un Baby Boomer su quattro (il 23%) segnala, invece, i ritardi nel pagamento delle spese condominiali.

Il giudizio sull’amministratore di condominio

Un italiano su 2 (il 52% degli italiani), non è soddisfatto del proprio amministratore di condominio. In particolare, sono le grandi metropoli a registrare la più alta delusione: i romani, con un 64% di giudizi negativi, risultano essere i più scontenti, seguiti dagli abitanti di Milano (56%). Bologna e Cagliari sono invece le città con le valutazioni più positive con, rispettivamente, il 43% e il 38% che promuove l’operato dell’amministratore con un voto pari almeno ad 8, a fronte di una media nazionale del 26%. Tra le generazioni, i più soddisfatti dell’amministratore, nel 32% dei casi, sono i Baby Boomers, mentre Gen X e Millennials sono i più critici, con giudizi negativi rispettivamente nel 56% e nel 55% dei casi.

I principali motivi di insoddisfazione sono legati alla scarsa capacità propositiva dell’amministratore per la risoluzione dei problemi ed esigenze condominiali (nel 36% dei casi), alla non soddisfacente gestione amministrativa (34%), ma anche alla percezione di una certa distanza da interessi ed esigenze dei condomini (34%). Più in generale, chi si lamenta dell’amministratore è portato a farlo comunque più per motivi legati alla sua scarsa capacità nell’esercizio della funzione (nell’82% dei casi) che per motivi legati a scorrettezza o disonestà (67% dei casi).

Non solo liti condominiali: le assemblee di condominio

Gli italiani intervengono numerosi alle assemblee condominiali (il 72% partecipa, di cui il 49% sempre o quasi sempre). Le città più attive sono Bari e Bologna, dove almeno 6 condomini su 10 prendono parte alle riunioni condominiali quasi sempre. Le città più assenteiste, invece, sono Milano e Verona, dove un terzo non partecipa quasi mai. I Baby Boomers sono i più assidui partecipanti (78%), mentre i più assenteisti sono Gen Z e Millennials, che in un terzo dei casi non si presentano mai o quasi mai.

Complessivamente solo 2 italiani su 10 si dicono pienamente soddisfatti delle riunioni di condominio (voti da 8 a 10) e la città con la più alta quota di soddisfatti è Bologna, seguita da Cagliari, mentre Roma e Napoli sono le aree metropolitane in cui l’insoddisfazione è più diffusa (voti da 1 a 5). Il motivo di insoddisfazione principale è l’assenteismo da parte dei condomini (37%), seguito dalla scarsa frequenza delle assemblee (34%), dall’impossibilità di dialogare civilmente (27%) e dalla mancata mediazione da parte dell’amministratore in caso di discussioni (25%).

Gli italiani affermano, infine, di pagare mediamente spese condominiali per circa 100 euro mensili, un ammontare ritenuto però inadeguato da un intervistato su tre (32%). Milano e Bologna dichiarano spese mensili sopra media, rispettivamente di 162 euro e 132 euro. Tutte le città vorrebbero – naturalmente – pagare spese condominiali inferiori alle attuali, in primis Milano, i cui abitanti vorrebbero ridurle di quasi il 40%, così da allinearsi alla media nazionale.

Giorgio Tacconi (www.teknoring.com)

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