Russia-Nordcorea, l’alleanza militare che fa paura

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Mosca sta rivalutando le proprie relazioni con Kim Jong Un in cerca di munizioni e attrezzature per sostenere il proprio sforzo bellico

AGI – La guerra in Ucraina ribalta i rapporti tra Russia e Corea del Nord, in vista di un possibile incontro tra il leader del Cremlino, Vladimir Putin, e il dittatore nord-coreano, Kim Jong-un. L’incontro, non confermato da Mosca, è stato ventilato ieri dal New York Times e confermato dalla Casa Bianca. Ma è abbastanza logico che, con la guerra in corso con l’Ucraina, il Cremlino pensi a rimodulare i suoi rapporti con Pyongyang.

Dopo anni in cui la Russia ha sostenuto le sanzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu contro il programma di sviluppo di armi nucleari nord-coreano, ora Mosca sta rivalutando le proprie relazioni con Kim, in cerca di munizioni e attrezzature per sostenere il proprio sforzo bellico.

Già in corso colloqui segreti tra Russia e Corea del Nord

Colloqui segreti tra Russia e Corea del Nord sarebbero già in corso ed entro la fine del mese Kim e Putin potrebbero incontrarsi di nuovo, a quasi quattro anni e mezzo dall’ultimo summit, a Vladivostok, non lontano dal confine con la Corea del Nord.

L’incontro dell’aprile 2019 avvenne a quasi due mesi dal fallito vertice di Hanoi tra Kim e l’allora presidente Usa, Donald Trump, che fece tramontare l’ipotesi di un accordo tra Washington e Pyongyang per la denuclearizzazione della Corea del Nord. In quell’occasione fu la Corea del Nord a chiedere il sostegno della Russia, tradizionale alleato di Pyongyang fin dalla fondazione del Paese, nel 1948.

Oggi, le parti sembrano invertirsi, con la Russia che chiede armi alla Corea del Nord e Pyongyang che, in cambio, chiede valuta straniera per continuare a finanziare i propri programmi di armamenti.

Uno scenario contro cui si schierano apertamente gli Stati Uniti, che avvertono la Corea del Nord di “interrompere i negoziati sulle armi con la Russia e di attenersi agli impegni pubblici che Pyongyang ha fatto di non fornire o vendere armi alla Russia”.

In poco più di diciotto mesi dall’inizio del conflitto, la Corea del Nord non ha fatto mistero del suo “pieno sostegno” a Mosca nella guerra, ribadito da Kim in un messaggio a Putin, a giugno scorso.

A luglio 2022, la Corea del Nord divenne il terzo Paese, dopo Russia e Siria, ad avere formalmente riconosciuto le autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, nel Donbass, esprimendo l’intenzione di sviluppare relazioni con questi Paesi “con l’idea di indipendenza, pace e amicizia”.

Legami tra Russia e Corea del Nord  tornati sotto i riflettori

Per la Russia, inoltre, la Corea del Nord avrebbe potuto anche aiutare Mosca nella ricostruzione del Donbass, dopo la guerra. Più recentemente, i legami tra Russia e Corea del Nord sono tornati sotto i riflettori a fine luglio, quando a Pyongyang giunse il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, in rappresentanza della Russia per le celebrazioni dedicate ai settanta anni dalla fine della guerra di Corea.

Shoigu è stato ripreso dai media statali nord-coreani al fianco di Kim durante la parata notturna nella quale il regime di Pyongyang ha messo in mostra le sue armi più potenti, tra cui lo Hwasong-18, il missile balistico a lungo raggio alimentato a combustibile solido, “il più potente supporto della forza strategica” della Corea del Nord, come lo definisce la propaganda nord-coreana.

Shoigu avrebbe anche avanzato l’ipotesi di esercitazioni navali congiunte tra Russia, Cina e Corea del Nord: una proposta giudicata “appropriata” anche dall’ambasciatore russo in Corea del Nord, Alexander Matsegora, che si dichiara non al corrente di eventuali piani in questo senso. La visita di Shoigu è stata la prima un ministro della Difesa russo a Pyongyang dal crollo del’Urss, in quello che appare un segnale dell’intenzione di Mosca di ricucire i rapporti.

Difficile prevedere l’esito di un possibile incontro tra Putin e Kim, con il leader russo alla ricerca di munizioni per sostenere lo sforzo bellico di Mosca: Kim potrebbe rivelarsi un negoziatore duro per la Russia, secondo l’opinione dell’ex ambasciatore britannico in Corea del Nord, John Everard, interpellato dal Guardian.

Sul piatto, secondo quanto riporta il New York Times, la Russia potrebbe offrire anche tecnologia satellitare e per i sottomarini a propulsione nucleare di Pyongyang e forse, secondo esperti statunitensi, anche aiuti sul piano alimentare.

foto © YURI KADOBNOV / AFP – Stretta di mano tra il presidente russo e il leader nordcoreano

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