Nel laboratorio del professor Claudio Mauro, tra passione e successo

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Foto di Claudio Mauro e del suo Team

 Nell’affascinante mondo della ricerca scientifica c’è un luogo dove la curiosità e la passione si fondono per cercare soluzioni ai problemi più urgenti dell’umanità. L’ultima edizione della rivista Pharmacology Matters si immerge nel laboratorio del professor Claudio Mauro presso l’Università di Birmingham, dove la scienza prende vita ogni giorno.

Il percorso di Claudio Mauro verso il ruolo di Principal Investigator (PI: capo gruppo) è stato segnato da una determinazione incrollabile e una profonda passione per la biologia umana e la biochimica. Fin dagli ultimi due anni delle scuole superiori, tra il borgo di Presicce e la città di Lecce, Mauro ha coltivato il suo interesse per la ricerca scientifica, influenzato dalla malattia di suo padre, il cancro. La laurea in biotecnologie mediche presso la Facoltà di Medicina Federico II di Napoli lo ha catapultato nel mondo della ricerca.

Tuttavia, il viaggio verso il ruolo di PI non è stato privo di sfide e momenti di auto-dubbio. Mauro ha confessato di aver sofferto della sindrome dell’impostore, dubitando della sua idoneità al ruolo. Questi dubbi si sono fatti strada specialmente dopo le prime pubblicazioni post-dottorato ed il conseguimento dei primi finanziamenti indipendenti, allorché si poneva la domanda se fosse effettivamente capace di gestire un gruppo di ricerca e di sviluppare i progetti per cui aveva ricevuto i finanziamenti. Tuttavia, il tempo ha dimostrato che Claudio Mauro è andato ben oltre le sue aspettative iniziali, forgiando una carriera di successo.

Attualmente, il gruppo è in fase di espansione e conta membri che provengono da vari percorsi di formazione, contribuendo ad un ambiente diversificato e inclusivo.

Gli interessi di ricerca principali del laboratorio di Mauro ruotano attorno alle connessioni fra metabolismo ed infiammazione che sono alla base delle malattie della seconda età, come quelle autoimmuni, legate all’obesità e cardio-vascolari.

Il successo di Claudio Mauro come PI è stato influenzato da mentori e colleghi che lo hanno ispirato e supportato lungo il percorso. Ha costruito una rete di mentori attraverso conversazioni serendipiche durante incontri scientifici, dimostrando l’importanza di mantenere relazioni significative nella comunità scientifica.

Il laboratorio di Mauro ha ottenuto successi significativi, con progetti finanziati da enti di beneficenza e organismi di ricerca di risonanza come il British Heart Foundation (BHF), il Medical Research Council (MRC), Horizon2020 e la Fondazione CARIPLO. Inoltre, le sue ricerche hanno ricevuto riconoscimenti attraverso inviti a conferenze internazionali, nomine come editore di prestigiose riviste scientifiche e partecipazioni in comitati di valutazione di finanziamenti. Una delle scoperte del gruppo di Mauro è stata pubblicata in un brevetto che dovrebbe fornire da trampolino di lancio per la formazione di una start-up nel 2024, per la cura di alcune malattie autoimmuni.

Un elemento chiave del successo di Claudio Mauro è la sua abilità nel motivare e guidare il suo team di ricerca. L’empowerment dei membri del gruppo è al centro della sua filosofia di gestione, creando un ambiente in cui ognuno ha la possibilità di contribuire in modo significativo. Le riunioni settimanali e le discussioni informali sono fondamentali per mantenere il gruppo aggiornato sugli ultimi sviluppi e sfide.

Mauro promuove attivamente la collaborazione e l’inclusione, cercando di coinvolgere una vasta gamma di competenze e nazionalità nel suo laboratorio. La diversità è vista come una risorsa preziosa per la creatività e l’innovazione scientifica.

Nel suo ruolo di PI, Mauro non solo si impegna nella ricerca, ma anche nell’educazione della prossima generazione di ricercatori. Vede con orgoglio i membri del suo gruppo progredire nelle loro carriere, con ex dottorandi che diventano le nuove generazioni di professori e altri che occupano posizioni di prestigio in aziende di risonanza.

Il professor Mauro riconosce che il bilanciamento tra lavoro e vita privata è una sfida, ma trova il tempo per le sue passioni, come il tennis, che gli permette di socializzare con colleghi e di mantenere un certo equilibrio nella sua vita, e per i suoi figli, per i quali viaggia rogolarmente fra Birmingham e Lecce.

Infine, Mauro ritiene che la chiave del successo per i nuovi investigatori sia godersi il viaggio, abbracciare le sfide e non smettere mai di costruire reti e relazioni nella comunità scientifica.

In conclusione, il laboratorio del professor Mauro è un esempio di dedizione, passione e successo nella ricerca scientifica. La sua storia ispira a perseguire la ricerca scientifica con determinazione e a lavorare insieme per risolvere i problemi più urgenti del nostro tempo.

Giovanna Quarta

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