Attentati di Bruxelles, condannato Mohamed Abrini

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L’uomo con il cappello che accompagnò i jihadisti morti negli attentati suicidi del 22 marzo 2016 è stato condannato a 30 anni di carcere

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AGI – Con le condanne di otto uomini per gli attentati jihadisti del 2016 a Bruxelles, la giustizia belga ha posto fine al più grande processo penale mai avvenuto nel Paese. Gli attentati kamikaze del 22 marzo 2016 all’aeroporto principale di Bruxelles e sulla metropolitana hanno ucciso 32 persone e sono stati rivendicati dall’Isis.

Il cittadino francese Salah Abdeslam e il belga-marocchino Mohamed Abrini – già condannato all’ergastolo dalla Francia per il massacro di Parigi del 2015 – erano tra i sei imputati di più alto profilo giudicati colpevoli di omicidio a luglio. Abrini, condannato a 30 anni di carcere, era uno degli attentatori designati ma che all’ultimo momento decise di non farsi esplodere.

La Corte ha deciso di non infliggere ad Abdeslam un ulteriore pena dopo che era stato condannato in Belgio a 20 anni nel 2018 per una sparatoria. Gli attacchi – vicino al quartier generale della NATO e dell’UE – facevano parte di un’ondata di attentati rivendicati dall’Isis in Europa.

Centinaia di viaggiatori e personale dei trasporti sono rimasti mutilati e, sette anni dopo, molte vittime, parenti e soccorritori rimangono ancora con forti traumi. Le autorità hanno successivamente aumentato il bilancio ufficiale delle vittime degli attacchi a 35, dopo aver trovato un collegamento tra il trauma subito e la morte successiva di altre tre persone. Decine di sopravvissuti feriti e parenti in lutto hanno testimoniato con emozione durante i mesi di udienze.

Il processo, iniziato alla fine dello scorso anno, si è svolto sotto stretta sicurezza presso l’ex quartier generale dell’alleanza militare Nato. Abdeslam, che ha compiuto 34 anni venerdì, è stato l’unico autore sopravvissuto dell’attentato di Parigi del 2015 che ha ucciso 130 persone.

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Salah Abdeslam (Afp) 

Era fuggito a Bruxelles dopo aver preso parte agli attentati di Parigi e si era rintanato per quattro mesi in un appartamento che ospitava membri della cellula locale. Un tribunale belga ha respinto la richiesta del condannato di rimanere nel Paese per scontare la pena e alla fine dovrà tornare in Francia.

Abrini è stato riconosciuto colpevole di aver fatto parte di una delle squadre di attentatori suicidi che hanno preso di mira l’aeroporto di Bruxelles e una stazione della metropolitana. Ha testimoniato di aver deciso all’ultimo minuto di non far esplodere il suo ordigno all’aeroporto, così come ha fatto un altro imputato, Osama Krayem, uno svedese di origine siriana.

Krayem è stato condannato all’ergastolo, insieme a Bilal El Makhoukhi e Oussama Atar. Atar, un alto comandante dell’Isis che guidava la cellula jihadista, è stato processato in contumacia perché si presume sia morto in Siria nel 2017. Herve Bayingana Muhirwa, riconosciuto colpevole di “partecipazione alle attività di un gruppo terroristico”, è stato condannato a 10 anni di prigione. La Corte ha stabilito di non privare nessuno dei condannati della nazionalità belga.

 

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