Ricordiamo la calda immagine di un formaggio dalle croccanti sfoglie e dal gusto inimitabile? Bene, pare che non sarebbe più inimitabile, il che ora è diventato un guaio a cui occorre porre rimedio.
Il Parmigiano Reggiano, infatti, orgoglio gastronomico italiano più volte indicato come il “Re dei formaggi”, ha deciso di seguire la “filosofia del microchip” per proteggere il proprio nome e sapore da una serie di beceri tentativi di contraffazione provenienti da ogni angolo del mondo, a partire dai lontani laboratori del Parmesan prodotto in Wisconsin (USA), passando dal Parmesão brasiliano per arrivare al Reggianito argentino. Una marea di prodotti che, seppur sfruttano l’appeal fonovisivo del derivato italiano, non ne riflettono nemmeno lontanamente l’autenticità.
2023, scannerizziamo latticini e mangiamo disegnini criptati?
Sarebbe stata scelta quindi l’opzione tecnologica dell’autotutela, attraverso un’innovazione sviluppata, come riportato di recente dal Wall Street Journal, dal Consorzio a tutela del marchio Parmigiano Reggiano, che si sarebbe presentata sotto forma di un mini-trasmettitore, integrato nell’etichetta di caseina. La quale, prassi di produzione dal 2002, conterrà ora una piccola placca – del tutto commestibile – che identificherà un valore alfanumerico e un codice QR, contenenti le informazioni sull’origine del formaggio. Questo minuscolo processore – grande quanto un granello di sale – potrà così essere facilmente analizzato da vari dispositivi elettronici come gli odierni telefoni e, offrendo una sigla univoca, attestare la genuinità e la provenienza della forma.
Questi quadratini, pieni di disegni incomprensibili, vengono generati con il registro di blockchain, una metodologia molto utilizzata nel mondo delle monete criptate. E, dopo oltre un anno di sperimentazioni su 100.000 coagulazioni casearie, sarebbe stata adottata dai produttori associati alla sigla aziendale: “Siamo fieri di essere il primo Consorzio di Tutela a introdurre queste etichette digitali e sicure per garantire un prodotto ancora più protetto e tracciato”, ha affermato il presidente dell’associazione, Nicola Bertinelli.
Frutta scansionabile, pastiglie diagnostiche, processori sottocutanei e/o intracranici: lo spettro di un monitoraggio dall’interno
Le società franco-olandesi che hanno brevettato il congegno, la Kaasmerk Matec e la p-Chip Corporation, dal canto loro, hanno garantito che la lettura del chip è possibile esclusivamente a corta distanza e che diventa impossibile dopo averlo ingerito (il che può capitare senza nemmeno accorgersene, dicono, dato che il “sensore” è posizionato sulla crosta esterna). E non mancano di certo le voci scettiche a proposito, considerando le recenti controversie legate a tutte queste tecnologie chip-based. Ma sembrano essere volutamente ignorate, visto che nel settore ortofrutticolo (e alimentare in genere) lo scientismo tecnocratico avrebbe già previsto un micro-transponder digitale al niobato di litio, che arriverà a rilevare la maturazione della frutta e la liceità o meno della sua provenienza.
Da qui alle innovative medicazioni a base di “aggeggi ingeribili” per il monitoraggio della febbre, per le analisi biometriche – e persino per le diagnosi e i trattamenti di alcune malattie – il passo sembra essere davvero breve. Solo che, in un contesto in cui non è più tabù parlare di processori sottopelle per i pagamenti o di ricerca su chip neurali intracranici – sponsorizzata dai soliti “filantopi visionari” – sapere che conviviamo con una microtecnologia alimentare è un aspetto che sicuramente richiederebbe un’attenta sorveglianza nel prossimo futuro.
Fonti online:
ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Giuliana Radice del 07 settembre 2023), Quicosenza.it, La Tua Italia, PROUDLY CHEESE WISCONSIN, Mybest, Wikipedia, The Wall Street Journal, sito del Parmigiano Reggiano, portale legislativo dell’Unione europea, sito dell’IBM, sito di Kaasmerk Matec, sito di p-Chip Corporation, sezione Pubblicazioni della Royal Society of Chemistry;
Canali YouTube: Kiss From The World, Funweek.it.
Antonio Quarta
Redazione Il Corriere Nazionale