Taranto – Abitare la legalità: un condominio si rivolge al Prefetto

Puglia

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Lettera aperta di un condominio del borgo di Taranto rivolto al Prefetto per comprendere come si possa assistere al fenomeno degli abusivi che occupano le case confiscate senza far nulla

Poiché si tratta di un fenomeno diffuso e che vede tornare in possesso dei beni gli stessi malavitosi, che sono stati oggetto del provvedimento giudiziario di confisca, il condominio chiama tutti gli attori istituzionali, Prefetto, Sindaco, Ufficio del Patrimonio e Servizi sociali per affrontare il problema attraverso un tavolo di confronto e lavoro.

È chiaro che si tratta di un terreno delicato, ma se non si comincia a fare qualcosa si lascia libero spazio all’illegalità|

“Recuperare i proventi di reato e riutilizzarli nella comunità rende meno appetibile il crimine, nega ai criminali beni che avrebbero potuto finanziare ulteriori attività illegali o essere utilizzati per acquisire potere.

Il riutilizzo sociale aiuta non solo a rafforzare la resilienza della comunità alla criminalità organizzata ma anche a creare partenariati più stretti tra la società civile e i governi nazionali” questo il pensiero del presidente Anac Giuseppe Busia.

Questa la lettera del condominio

Al Signor Prefetto di Taranto

Al Sindaco di Taranto

Alla Direzione Patrimonio del Comune di Taranto

Ai Servizi Sociali

 

 

Lettera aperta

Illustrissimo Signor Prefetto.

I condomini di Via —————-a Taranto, riuniti in assemblea, come da allegato prospetto, evidenziano un cedimento, da parte dello Stato, nei confronti della criminalità.

Le case confiscate alla criminalità continuano ad essere gestite dalla stessa, con presenze sempre diverse e ciò determina insicurezza e svalorizzazione del patrimonio.

Si potrebbe ipotizzare la partenza di un progetto “Abitare i luoghi” del Borgo che preveda l’inserimento e il collocamento di persone fragili senza fissa dimora all’interno di immobili ed appartamenti confiscati dalla criminalità e in questo stabile vi sono sei cespiti catastali attribuiti al Comune di Taranto.

Non si tratterebbe di dormitori, ma di vere e proprie case in condominio. dove le persone inserite possano vivere e muoversi liberamente, anche in contatto con i residenti e costantemente seguite dai servizi sociali comunali.

Noi le chiediamo di realizzare un incontro con il neoamministratore condominiale nominato ieri, i servizi sociali del comune, il sindaco e i responsabili della Direzione Patrimonio delle case confiscate per la concretizzazione di un impegno sociale.

Se si muovono anche i cittadini le istituzioni non possono voltarsi dall’altra parte.

Taranto 20 settembre 2023

Firme in allegato

Foto di Sang Hyun Cho da Pixabay

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

Corriere Nazionale

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