Ancora sbarchi a Lampedusa. Ma il Parlamento europeo sospende i negoziati

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La presidente del gruppo di contatto sull’asilo, Yoncheva: “Finché il Consiglio non concorda la sua posizione sul Regolamento sulla crisi non potremo avviare un dialogo tra le istituzioni in vista di un accordo di compromesso”. Sei nuovi approdi nella notte sull’isola

AGI – Cinque nuovi sbarchi di migranti durante la notte a Lampedusa: sono approdati in 171 a bordo di sei barchini, cinque dei quali soccorsi da guardia di finanza e capitaneria di porto. Uno, dove viaggiavano 15 libici, egiziani e siriani, è stato bloccato dai carabinieri a Cala Madonna.

Tutti, tranne gli 89 siriani ed egiziani che hanno riferito d’essere salpati da Zwara, in Libia, sarebbero partiti da Sfax, Zwara, Monastir e Sabratha, in Tunisia. Ieri, sull’isola, ci sono stati 23 approdi per un totale di 896 migranti. Nell’hotspot, al momento, ci sono 1.761 ospiti, di cui 443 minori non accompagnati. In 500, su disposizione della prefettura di Agrigento, saranno trasferiti con il traghetto di linea ‘Galaxy’ con destinazione Porto Empedocle.

Il Parlamento europeo sospende i negoziati

Il Parlamento europeo in protesta con il Consiglio che ancora non raggiunge un accordo sulla proposta di regolamento sulla crisi, ha deciso di sospendere i negoziati interistituzionali su Eurodac e sul regolamento sullo screening. La decisione arriva dopo che i membri del gruppo di contatto sull’asilo del Parlamento europeo hanno incontrato i rappresentanti della presidenza spagnola e delle quattro presidenze che hanno firmato la roadmap congiunta 2022 per valutare i progressi compiuti sulla riforma dell’Ue in materia di migrazione e asilo.

“Mentre i negoziati sulla maggior parte delle proposte legislative del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo avanzano a ritmo sostenuto, abbiamo appreso con rammarico che gli sforzi della presidenza per raggiungere un mandato negoziale del Consiglio sul regolamento sulla crisi sono in fase di stallo“, ha spiegato la presidente del gruppo di contatto sull’asilo, spiega l’eurodeputata di S&d, Elena Yoncheva.

“Il Parlamento ha più volte sottolineato il suo impegno verso una riforma globale della politica di asilo e migrazione dell’Unione europea. Tuttavia, ciò è possibile solo se vengono affrontati tutti gli aspetti di questa riforma, anche per quanto riguarda la solidarietà e l’equa condivisione di responsabilità tra gli Stati membri dell’Ue. È su questa base che il Parlamento ha adottato con una forte maggioranza i suoi mandati negoziali sulle proposte legislative del Nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo nell’aprile 2023”, aggiunge.

“Il Regolamento sulla crisi è un elemento essenziale di questa riforma, poiché stabilisce un meccanismo prevedibile dell’Ue per sostenere gli Stati membri che affrontano improvvise situazioni di crisi nel campo della migrazione e dell’asilo. A pochi mesi dalla fine dell’attuale legislatura ogni giorno conta. Finché il Consiglio non concorda la sua posizione negoziale non saremo in grado di avviare un dialogo tra le istituzioni in vista di raggiungere un accordo di compromesso”, insiste l’eurodeputata.

“È quindi con grande rammarico che oggi abbiamo informato le presidenze di turno della nostra decisione di sospendere i negoziati con il Consiglio sui regolamenti Eurodac e sullo screening in assenza di un mandato del Consiglio sulla regolamentazione delle crisi. Negli ultimi mesi, il Parlamento europeo ha indicato in diverse occasioni al Consiglio di essere pronto a reagire alla mancanza di progressi sulle proposte legislative relative alla solidarietà. Non è una decisione che abbiamo preso alla leggera, ma è necessaria. I dossier del Patto sono interconnessi e fare progressi su alcune proposte piuttosto che su altre rischia di portare a un collo di bottiglia nei negoziati, mettendo a repentaglio il sottilissimo equilibrio che ha assicurato un ampio sostegno alla riforma in Parlamento”, evidenzia Yoncheva.

“Riconosciamo gli sforzi compiuti dalla Presidenza spagnola negli ultimi mesi e confidiamo che gli Stati membri siano pienamente consapevoli dell’urgenza e intensificheranno i loro sforzi nelle prossime settimane per stabilire la loro posizione negoziale. Rimaniamo determinati a lavorare intensamente con il Consiglio per finalizzare i negoziati sul Patto entro la primavera del prossimo anno”, conclude.

Frontex aumenta il sostegno all’Italia

Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, amplierà il suo sostegno all’Italia in seguito al recente aumento del numero di arrivi di migranti irregolari sull’isola di Lampedusa.

Frontex – si legge in una nota dell’agenzia – ha già accettato di raddoppiare il numero di ore di volo dei suoi aerei che monitorano il Mar Mediterraneo centrale e ha offerto ulteriori immagini satellitari delle principali aree di partenza dei migranti dalla Tunisia. Queste misure consentiranno alle autorità italiane di monitorare meglio i mari e supporteranno eventuali operazioni di ricerca e salvataggio.

L’agenzia ha inoltre offerto ulteriore supporto nella registrazione e identificazione dei migranti fornendo squadre mobili di migrazione, composte da circa 30 esperti, nelle città portuali di Reggio Calabria e Messina, dove sono stati trasportati molti migranti.

Il premier Meloni all’Assemblea generale dell’Onu

L’obiettivo del premier all’Assemblea generale dell’Onu è quello di rilanciare la necessità che si investa in Africa e che sul fronte dell’immigrazione venga responsabilizzata anche l’organizzazione delle Nazione Unite.

La premier Giorgia Meloni ha incontrato i leader di tre Paesi africani, per confermare quanto il tema Africa sia al centro dell’agenda italiana anche nella settimana della 78 Assemblea generale dell’Onu, in corso a New York. Meloni, fa sapere Palazzo Chigi, ha incontrato il presidente della Guinea Bissau, Umaro Sissoco Embaò; il presidente del Senegal, Macky Sall, e il presidente del Kenya William Samoei Ruto.

foto © SOPA Images/SIPA / AGF
– Un barcone di migranti

 

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