Stupro di Caivano: arrestati 7 minorenni e due maggiorenni

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Le nove persone sono accusate delle violenze sessuali di gruppo di cui sono state vittime due cugine di 10 e 12 anni nel centro sportivo abbandonato del Parco Verde

foto parco verde caivano Fortuna Loffredo

AGI – Le violenze denunciate solo a luglio scorso, perchè il fratello di una delle ragazzine ha avuto dei sospetti. Indagini rapide, affidate ai carabinieri dal tribunale dei minorenni di Napoli, che intanto aveva disposto l’allontanamento da casa delle vittime.

Uno scenario agghiacciante. Violenze di gruppo, ripetute, su due cuginette, 10 e 12 anni all’epoca dei fatti. Teatro degli abusi, un centro sportivo abbandonato, il Delphina, all’interno del Parco verde di Caivano, la più grande piazza di spaccio di Europa, uno dei luoghi più degradati dell’hinterland di Napoli, nel quale si erano già consumati in una palazzina popolare dall’intonaco verde screpolato l’omicidio del piccolo Antonio Giglio, finito giù da una finestra a quattro anni, e il dramma di Fortuna Loffredo, sei anni, violentata per mesi e poi gettata dal terrazzo dell’ottavo piano.

I racconti delle due vittime dello stupro di gruppo, assistite dagli psicologi, e un’indagine capillare hanno portato i militari dell’Arma a individuare il ‘branco’, con un primo fermo che ha riguardato un diciannovenne, e indagini forensi su i cellulari di otto minorenni; e poi le misure cautelari di questa mattina, due distinte, una del tribunale dei Minori di Napoli e l’altra dal tribunale di Napoli nord.

Sette gli under 18 destinatari dei provvedimenti restrittivi, e insieme loro anche due maggiorenni. Il sospetto degli inquirenti era che gli stupri fossero stati filmati sia con l’intento di ricattare le vittime sia con quello tipico del ‘branco’ di avere un ricordo delle ‘bravate’ commesse.

A Caivano intanto è arrivato lo Stato, che proprio nel centro Delphina investirà 10 milioni di euro per una riqualificazione, è una dotazione di maggiori attrezzature, compreso un polo culturale con biblioteca grazie risorse del MiC. E poi ripetuti servizi ad alto impatto per bonificare l’area della criminalità organizzata e non, e restituire ai cittadini un senso di maggiore sicurezza.

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