L’Unione Europea imploderà?

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Il mostro burocratico europeo rischia di implodere, dopo anni di crisi interne anche gravi, proprio sul problema migranti, che il sistema Europa non riesce a gestire, o non vuole perché l’unico modo per risolverlo definitivamente, senza procrastinarlo, è bloccare i flussi in modo deciso con la collaborazione di tutti i Paesi europei e non, stabilendo precisi accordi. Ma invece di cercare una soluzione condivisa al problema, sia la Francia che la Germania hanno in qualche modo ristabilito le frontiere posizionando le forze di polizia ai confini. La situazione è diventata particolarmente incandescente con la Germania proprio mentre il nostro presidente ospitava l’omologo tedesco. All’insegna del buon senso Mattarella, in genere molto parco di esternazioni contestatrici verso l’Unione e i suoi diktat, definiva il trattato di Dublino sui migranti preistoria e sottolineava l’importanza di nuovi accordi, alla luce dei vari cambiamenti e della  collaborazione tra gli Stati. Ribadiva inoltre come l’eccessivo rigore, tanto voluto in questi anni dalla Germania, andava rivisto perché non aveva sortito gli effetti positivi che si attendevano. Per tutta risposta Berlino ha ribadito che il trattato di Dublino, a  lei favorevole, non si tocca e con una forma ricattatoria ha affermato che se l’Italia non si riprende quei pochi migranti clandestini che sono riusciti ad entrare in Germania manderà tutte le sue Ong a prelevare direttamente i migranti in Africa.

E’ una vera e propria dichiarazione di guerra all’Italia, altro che unione di intenti! Si spera sia solo l’inizio della campagna elettorale per le prossime elezioni europee! Anche l’alto commissario alla politica estera della UE, Borrel, ha cercato di buttare acqua sul fuoco ribadendo che l’Europa ha un problema demografico e quindi i migranti non sono molti, ma sono una risorsa. Ma tali affermazioni non hanno sortito l’effetto voluto. In un clima europeo così incandescente per il problema migranti il papa, in visita ufficiale in Francia, ha spiazzato tutti sostenendo che il problema migranti non esiste. Viene spontanea una risposta a sua santità: nello Stato vaticano in effetti il problema migranti non esiste, le cancellate sono altissime ed i controlli  delle guardie svizzere ferrei. La Ue ha bisogno di impostare una politica estera comune, perché purtroppo non è mai nata né i vertici si sono impegnati in tutti questi anni, più di venti, a farla nascere. E’ necessario attuare una politica di unione di intenti che tuteli gli interessi di tutti gli stati europei, cosa che fino ad ora non è stato fatto, si è invece creata una sorta di supremazia del nord Europa sul sud Europa con trazione e primato francotedesco, se si vuole far sopravvivere la UE in questo contesto mondiale sicuramente ad essa poco favorevole, infatti ha un ruolo sempre più marginale se si pensa alla grande alleanza dei Bricsi. In questo nuovo contesto mondiale, che si sta delineando chiaramente, anche l’America sta vedendo ridotto notevolmente il suo ruolo e la sua influenza internazionale, soprattutto a livello economico perché le nuove alleanze dei Bricsi non accettano più il dollaro come moneta di scambio internazionale. Di recente anche l’Arabia, tradizionale alleata dell’America, si è allontanata a causa degli attacchi europei ed americani al petrolio: il sovrano ha affermato che pensare di rinunciare, come fonte energetica, al petrolio significa ritornare a vivere nelle caverne. Non solo il sultano ha accolto con onori straordinari Putin, onori che non ha tributato né agli stati europei, né alla vecchia alleata America. Sullo scacchiere mondiale si è creato un isolamento dell’America e della UE sia a causa delle politiche green portate avanti dalle due alleate, politiche che colpiscono gli interessi di tutti gli altri stati del mondo,  sia per la politica imperialista Americana, che dopo il crollo della vecchia URSS,  prese il sopravvento a livello mondiale e che ora viene contrastata da nuove entità sovranazionali che guardano all’America con sospetto per le numerose guerre che ha portato in tanti stati in questi ultimi trenta anni. Per tutto questo nuovo scenario internazionale gli stati della UE dovrebbero cercare di costruire insieme e farsi forza a vicenda.

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