La tragedia di Mestre: 27 urti del bus sul guardrail prima di precipitare

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Disposta una perizia per il buco. Nella caduta il mezzo pesante ha divelto almeno una decina di metri della barriera. I feriti in via di miglioramento. Nelle registrazioni delle telecamere non si vede l’autista. L’ad di La Linea: “Perseguitato dai mitomani, sembra un film”

AGI – Sono 27 gli urti del bus contati dai rilievi tecnici nel luogo del tragico incidente di Mestre (Venezia) in cui martedì sera hanno perso la vita 21 persone. I segni sono ben visibili a terra nel luogo della tragedia, ad indicare il fatto che l’urto tra il pullman e il guardrail è avvenuto almeno una ventina di metri prima dell’ormai noto varco di servizio, nei pressi del quale il veicolo è precipitato.

A terra ben visibile i segni del 27esimo urto, l’ultimo rilevato dei tecnici prima del crollo delle protezioni. Nella caduta il mezzo pesante ha divelto almeno una decina di metri del restante guardrail.

È diventato il ‘buco’ nel guardrail il centro dell’inchiesta della Procura di Venezia sull’incidente del bus precipitato a Mestre. Il procuratore Bruno Cherchi annuncia che nei prossimi giorni affiderà l’incarico di una consulenza a periti di “provata competenza” per ricostruire storia e caratteristiche della barriera lungo il cavalcavia della Vempa.

Non si spera troppo nelle scatole nere

Le scatole nere prelevate dal bus rischiano di non aggiungere elementi così significativi alle indagini. Al suo interno si trovano infatti le registrazioni delle due telecamere di cui era dotato il bus precipitato. Una frontale e una interna, ma quest’ultima è puntata solo sui passeggeri.

“C’erano delle telecamere a bordo e sono state sequestrate per le perizie – ha spiegato all’AGI Massimo Fiorese, titolare della società di trasporti La Linea Spa che stava operando la corsa – non si vede l’autista purtroppo perché questo sarebbe stato un controllo del lavoratore e le norme vigenti lo vietano una normativa che boh, mi lascia senza parole almeno si sarebbe potuto capire qualcosa in più”.

“Tra l’altro nei bus c’e’ anche una piccola parete che avrebbe contenuto l’autista se anche fosse caduto quindi in nessuno caso il su corpo sarebbe entrato nel campo di visuale della telecamera. Non credo quindi che da lì si vedrà granche'” ha poi aggiunto.

“Perché il bus non ha frenato?”

Intanto si è vista di nuovo la Polizia Locale effettuare dei rilievi sul luogo. Il bus è caduto perché c’era quel ‘vuoto’ di un metro e mezzo? Non per l’assessore comunale ai trasporti, Renato Boraso. “Sono davvero indignato qualcuno mi deve spiegare come può un varco tecnico che è sempre esistito, di appena 1,5 metri, che serve per fare la manutenzione, essere la ragione per cui un mezzo di 13 tonnellate è caduto da quel cavalcavia. Mi chiedo e mi piacerebbe sapere: come mai il bus non ha frenato, né mai controsterzato? Vogliamo capire che striscia per una decina di metri contro il guardrail e questo non cede mai?”.

In queste ore sono tutti lì, giornalisti di varie televisioni europee, ciclisti di passaggio, curiosi, a camminare girando video coi telefoni avanti e indietro sul bordo della strada, vicino alla rosa e al girasole stretti attorno a un palo arrugginito a ricordare chi non è tornato da quel volo di sotto.

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