Il pessimo vizietto di francesi, e non solo, di interferire sulla politica italiana

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“Anche oggi l’ineffabile collega Sejourné non ha perso l’occasione per dimostrare quanto poco conosca della realtà politica italiana e della realtà in generale. Con unadichiarazione ufficiale il capogruppo di RENEW Europe si è detto scioccato per le recenti immagini di Acca Larentia e afferma che fino a pochi anni fa sarebbe stato impossibile assistere a un video del genere”. Queste sono le paroleche il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia ha rivolto al capogruppo del gruppo die liberali sempre al parlamento europeo che, forse sulle ali dell’entusiamso per la fresca nomina del suo compagnoi di vita Attali a primo minintsor francese, per una volta ancora entrare in una polemica interna di politica italiana. “Si tratta di un’affermazione totalmente fuori luogo, dato che la commemorazione delle vittime di Acca Larentia si svolge ogni 7 gennaio da 46 anni. E in questo lungo periodo ci sono stati quasi 40 diversi governi di ogni colore politico. Inoltre, non si tratta della commemorazione di vecchi fascisti, ma di giovani barbaramente uccisi da terroristi dell’estrema sinistra e che non hanno mai fatto neanche un giorno di galera. Ed è questo il fatto di cui bisognerebbe scandalizzarsi. Non vorrei che il collega Sejourné intenda sostituirsi adesso all’ex premier francese, recentemente dimessasi, nella vigilanza sul rispetto dei diritti umani in Italia. Ma di una cosa sono certo: il giorno in cui gli amici francesi vorranno smettere di intervenire sulla politica italiana, senza averne né titolo né conoscenza, sarà un bel giorno di amicizia e di rispetto reciproco”. Ha concluso l’eurodeputato italiano che ha voluto stigmatizzare una nuova interferenza da parte di esponenti politici esteri sulle vicende di politica interna italiana, soprattutto da quando al governo siede Giorgia Meloni. Almeno in questo, la nostra classe politica si mostra maggiormente rispettoso del garbo istituzionale se non per casi di assoluta rilevanza internazionale.

L’elenco è assai lungo e va dalle affermazioni della attuale ledare di Sumar in Spagna, Yolqanda Diaz, vicepremier del governo che in èarlamento aveva tuonato contro la rifoma del lavoro in Italia affermando che “Con il decreto Lavoro Giorgia Meloni ha mostrato di voler governare contro i lavoratori. Il suo programma di Governo – avevca poi aggiunto la stessa rivolgendosi a un rappresentante di Vox – il programma nascosto parla di limitare il diritto di sciopero, la contrattazione collettiva, la privatizzazione delle pensioni e il ritorno ai contratti spazzatura. Sa con chi coincide questo programma? Con la ‘signora’ Meloni, che ha fatto il primo di maggio un’apparizione pubblica in Italia. Sa per quale motivo? per promuovere un decreto per governare contro i lavoratori e le lavoratrici in Italia e tornare ingiustamente al modello dei contratti spazzatura”. Al di là della opportunità di entrare nel merito di un decreto di un governo sovrano, la Diaz ha anche in questo caso, mostrato una scarsa consocenza delle dinamiche del mercato del lavoro nel nostro paese e del senso decreto approvato dal governo. Forse sarebbe stato meglio guardare in casa propria dove la disocuppazione rimane sempre troppo alata, malgrado gli evidenti milioramemnti grazie anche proprio alalk riforma del lavoro pormossa nove anni fa dal governo di centrodestra del popolare Rajoy, che la Diaz vorrebbe invece cancellare in toto.

Ma è proprio la Francia di Macron, che in questi mesi,  ha certamente esagerato, in quanto ad interferenze dirette sugli atti politici del governo italiano e anche su singoli provvedimenti dello stesso, a cominciare porprio all’indomani della vittoria della Meloni alle elezioni dello scorso settembre, con la improvvida dichiarazione dell’ allora premier Elisabeth Borne, dimissionaria nelle scorse ore, a causa della legge sulla immigrazione ( votata dalle destre), che aveva detto: “Non commento la scelta democratica del popolo italiano” ma allo stesso tempo la Francia dovrà essere attenta “a certi valori come i diritti umani e il diritto all’aborto”.Senza contare le numerose dichiarzioni sulla immihgraizone del suo ministro degli interni Darmanin, che piu volte ha rilasciato dichiarazioni sulla gestione migratoria, come quando defini incapace il governo Meloni, oppure quando poco dopo un altro ministro dell’esecutivo transalpino, quello dei Trasporti, Clément Beaune (che rappresenta l’ala più a sinistra della maggioranza centrista di Emmanuel Macron) che per dare manforte al suo collega  affermò che: «L’estrema destra in Italia, come altrove, fa molte promesse ma risolve poco i problemi». peccato per lui che poi proprio sulla legge dell’immigrazione il governo francese è naufragato. proprio a causa dell’appoggio propriuo della estrema destra della Le Pen.

Ora ecco arrivare un altra dichiarazione di un esponente del partito europeo del presidente Macron ( nell’ evidente maldestro tentativo di farsi un pò di propaganda in vista delle elezioni europee di giugno), quel Stephane Sejourne, che già a maggio aveva tuonato contro l’esecutivo sempre sul tema migranti L’estrema destra francese prende per modello l’estrema destra italiana. Si deve denunciare la loro incompetenza e la loro impotenza. Meloni fa tanta demagogia sull’immigrazione clandestina: la sua politica è ingiusta, disumana e inefficace”

Giorgia Meloni ha sempre fatto spalluce verso questi tentativi di destabilizzare il suo governo in Europa, derubricando il tutto a mere rese dei conti interne ai vari Strati, alle prese con agguerite opposizioni di destra ed in evidente calo di consenso, come nel caso del partito di Macron o dei socialisti di Sanchez in Spagna. Resta il fatto che questo “vizietto” da parte di altri Stati europei, soprattutto Francia e Germania ( meglio dimenticare i vergognosi sorrisetti ironici di Sarkozy e Merkel in conferenza stampa, nel 2011, in riferimento all’allora premier italiano Berlusconi) lascia quel sapore amaro di sgrammaticatura istituzionale e di quella sorta di supposta superiorità che i due grandi di Europa si arrogherebbero il diritto di possedere, soprattutto nei confronti del nostro paese.

Chissà forse il piglio e l’autorevolezza mostrata dalla Meloni sulla scena internazionale, al di là di quello che pensano e dicono le opposizioni, potrebbe aver urtato la suscettibilità di chi, come Macron, Scholz o Sanchez, aspirava a quel ruolo di leadership europea, rimasto vacante dopo l’uscita di scena della Merkel, e che sembra sempre più attagliarsi alle fattezze di un altra donna forte della politica europea ed ecco perchè i leader europei anche se non direttamente cercano in qualche modo di screditare il governo italiano e la sua premier per tarparle le ali, in mancanza di quella forza ed autorevolezza che ormai da tempo hanno perso in patria.

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