Meloni vs Schlein, la sfida tragica?

Politica

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La politica, una volta arte nobile della concordia civile, è diventata un circo.

Due donne, rappresentanti di due mondi politici agli antipodi, si sfidano a colpi di slogan e battute, in un’operazione di maquillage che serve a entrambe per confermare la propria immagine.

La cosa più tragica è che queste due brave donne, che potrebbero essere simbolo di speranza per il futuro, rischiano di essere trasformate in marionette in mano ai media nella a gran rullo di tamburi preannunciata prima grande disfida televisiva al femminile.

Il fatto che la data prescelta per il confronto cadrà a breve distanza dal 7 gennaio, anniversario della strage di Acca Larentia, potrebbe costituire un ulteriore segno della deriva che sta prendendo la politica italiana.

Un’occasione per riflettere sul valore della vita umana e sul pericolo dell’estremismo, trasformata in un’occasione di spettacolo.

In un paese civile, un evento del genere sarebbe oggetto di un dibattito serio e approfondito, con la partecipazione di esperti e testimoni.

Invece, in Italia, tutto viene ridotto a un gioco di specchi, in cui la politica si confonde con lo spettacolo.

Un’operazione di marketing che non ha nulla a che fare con la democrazia.

Ecco un possibile scenario del confronto tra Meloni e Schlein:

Meloni, con un sorriso beffardo, rivolgendosi a Schlein: “La sinistra è morta, e tu ne sei la prova!”

Schlein, con gli occhi colmi di rabbia: “Meloni è una pericolosa estremista, che minaccia la democrazia!”

Il pubblico applaude esultante.

Il confronto prosegue per un’ora, senza che le due leader riescano a dire nulla di concreto.

Alla fine, la conduttrice decreta la vittoria di Meloni, che viene proclamata “leader indiscussa della destra italiana”. Se dovesse vincere invece la Schlein, ecco servita la “primula rossa”.

Quale che sia, un epilogo che non sorprende, in un paese in cui la politica è diventata una telenovela.

Ma è anche un epilogo che deve farci riflettere sulla deriva che sta prendendo la nostra democrazia.

La politica, un tempo arte del dialogo e del compromesso, è diventata una guerra senza esclusione di colpi.

Le idee, i valori, i programmi sono dimenticati, in favore di uno scontro sterile e ideologico.

I cittadini, confusi e disorientati, non sanno più a chi credere.

La democrazia è in pericolo.

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