Sociatria dal basso: un pensionato per l’ILVA

Economia & Finanza

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Pubblichiamo un contributo di Giuseppe Pignatale, già noto ai nostri lettori, un pensionato che, pur essendo consapevole della sua fortuna di avere avuto accesso al sistema previdenziale in età e condizioni ancora favorevoli, si preoccupa dei temi critici del lavoro, in particolare del futuro dei giovani lavoratori,  e lo fa facendo Sociatria (chiari sono i riferimenti nel testo seguente), a titolo puramente volontaristico, attraverso le battaglie condotte con il proprio sito che senza finanziamento porta avanti da circa 10 anni in totale autonomia.

Salviamo l’ILVA di Taranto con il risparmio tutelato e non solo . Vediamo come?

Dalle ultime notizie pare che l’ILVA di Taranto verte in condizioni molto precarie: sono in gioco 20000 posti di lavoro: è in gioco la vita della città di Taranto evitando che molti possano vivere in futuro, come in passato, di sotterfugi. L’ultimo incontro governo, Arcelor Mittal , sindacati non ha portato a nulla.   Occorre dare una risposta chiara, sana, come una medicina efficace, e, non malefica a risolvere ogni problema. Affidare alla compagnia franco-indiana è stato un errore: un errore sovvenzionare con denaro statale i periodi di magra dell’attività: ora sono in gioco 20000 posti di lavoro,; la perdita di una vita decorosa per i cittadini tarantini: la città si è spopolata perché da 250000 abitanti si è arrivati a 180000 e poi il valore delle case si è ridotto notevolmente….. Viene da chiedersi quale il futuro di Taranto, del Meridione? Non bisogna perdere l’attività siderurgica italiana per non comprare acciaio dall’estero per non essere soggetti a ricatti.  E allora?  Rottura tra governo ed Arcelor Mittal sull’ex Ilva di Taranto. Dai soci privati no anche alla ricapitalizzazione di minoranza La risoluzione è tornare al passato nazionalizzando l’attività siderurgica e non solo: nazionalizzando l’attività siderurgica, poi, si permetterebbe, grazie agli utili, di ridurre la pressione fiscale: a tal scopo occorre l’intervento dei cittadini a cui inculcare l’amore per la vita, la voglia di fare, essere presenti nella società, a cui fornire le basi per essere produttivi, professionali grazie a una istruzione di basso costo come detto in passato. E i fondi per nazionalizzare? I fondi sono rappresentati dal risparmio tutelato che si diparte su più rami che permette ai risparmiatori un interesse netto annuo del 3% e a regime di andare in pensione, con una retribuzione decorosa, dopo 35 anni di lavoro. Mi si potrà contestare che questa applicazione comporterà un aumento del debito pubblico cosa impossibile da attuare. per i legami con l’Europa. Come detto il risparmio tutelato rivolto all’inizio ai cittadini italiani,, al 3% comprende poi un 0,5% di spese bancarie, un 0,5 % di assicurazione, permetterà una maggiore liquidità e incrementare i consumi. L’interesse del risparmio tutelato sarà pagato dalle commesse prodotte dalla legge di ampliamento della rete ferroviaria e da un programma energetico con fonti rinnovabili, che permetterà di ottenere lavoro continuativo utile. Bisogna trovare il modo di valorizzare il lavoro con un adeguato compenso affinché ogni lavoratore abbia una retribuzione adeguata (capitalismo sociale). A una ristrutturazione della siderurgia, delle rete ferroviaria, e, stradale con nuova normativa, deve seguire un potenziamento dell’attività portuaria italiana con aliscafi a idrogeno tendendo al mare Nostrum, un antico bacino importante per la civiltà umana su cui porre le basi di una PACE definitiva. NON c’è nessuna crisi: bisogna aggiornare il sistema per non essere travolti.

Giuseppe  divulgatore scientifica, di sana economia, storico

Riferimenti: portale https://www.supersapiens.it
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