Un’analisi critica del termine “Sociatria” nell’arte contemporanea.
Introduzione:
Il termine “Sociatria”, coniato da Jacob Levi Moreno, indica la cura della società attraverso la messa in scena di esperienze individuali e collettive. Lo psicodramma moreniano, nato nel 1921, si basa sull’idea che la rappresentazione scenica del vissuto permetta di aumentare la consapevolezza di sé, migliorare la fiducia e sviluppare relazioni più autentiche.
La visione di Moreno:
Moreno, influenzato da Gesù, Socrate e Freud, considerava l’umanità come un’unica entità sociale governata da una “legge di gravitazione sociale”. Tale legge si basa sul “ritmo dialettico” di attrazione e repulsione tra individui e gruppi, determinando la formazione di reti sociali. La sociometria studia queste leggi e le tecniche terapeutiche ad esse associate.
Sociatria nell’arte contemporanea:
Il termine “Sociatria” trova oggi applicazioni in diverse forme d’arte:
- Teatro di guarigione: Teatro che utilizza la drammaturgia per la cura di disagi individuali e sociali. Esempi: Teatro dell’Oppresso di Augusto Boal, Teatroterapia di J.L. Moreno.
- Arte di denuncia sociale: Opere che affrontano tematiche sociali emarginate o scomode. Esempi: “Guernica” di Pablo Picasso, “The Dinner Party” di Judy Chicago.
Critica alla “Sociatria dell’Arte”:
L’idea di una “Sociatria dell’Arte” che curi la società attraverso la contemplazione estetica è problematica per diverse ragioni:
- Contraddittorietà: L’arte è un’esperienza soggettiva e la sua capacità di “curare” è altamente individualizzata e non garantita.
- Estetica: L’arte non è solo uno strumento di comunicazione sociale, ma possiede un valore estetico autonomo che non può essere subordinato a scopi terapeutici.
- Segni e gesti: La complessità del linguaggio artistico non si limita a messaggi univoci e immediati, rendendo difficoltosa la sua funzione “curativa”.
Pseudo-critici d’arte:
La “Sociatria dell’Arte” spesso diventa pretesto per:
- Narcisismo: Esaltare il proprio ego attraverso un linguaggio oscuro e prolisso che allontana il pubblico.
- Effetto sorpresa: Stupire a tutti i costi, senza attenzione al valore estetico o al significato profondo dell’opera.
Conclusione:
L’arte può avere un impatto positivo sulla società, ma la “Sociatria dell’Arte” come panacea universale appare un’utopia irrealizzabile. È fondamentale non strumentalizzare l’arte per scopi terapeutici, ma valorizzarne la complessità e la ricchezza estetica.