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Di politica è necessario scrivere apertamente. Intanto, mi sembra adeguato analizzare il concetto stesso della “parola”. Essa deriva dal greco antico e significala Scienza per il Governo dello Stato. Tutte le altre “attribuzioni” dipendono, esclusivamente, dagli uomini che la gestiscono. Forse, sarebbe meglio aggiungere che la “politica” è stata la causa di certi mali d’Italia.

Come già avevo anticipato, questo 2024 sarà un anno “decisivo” per la nostra politica interna e internazionale. Non per vaticinio, ma per un’analisi, obiettiva, di una complessa realtà nazionale che sembra, però, normalizzarsi.

I segnali di un certo malessere hanno origini remote. Gli impegni, in politica, sono relativi. Il sistema è tanto intricato da non escludere posizioni “transitorie”. Il principio della “mutualità” è solo un bel termine. Valido nei discorsi; inagibile nei fatti. Resta, però, la coerenza di questo Esecutivo che sembra aver superato il suo periodo di “rodaggio”. Le sue proposte sono coerenti e in sintonia con le necessità di un Paese che merita “fiducia”.

Questa “Maggioranza” resta una certezza e non solo per la Penisola. Le contraddizioni, ci auguriamo solo politiche, si stanno smorzando. La recessione economica resta, però, la “malattia” da sconfiggere. Avrà, quindi, uno “spazio” nelle mie future riflessioni. Con la premessa che il Governo Meloni, nonostante la complessa situazione internazionale, ha già dato segnali incoraggianti. E’ un avviso incoraggiante dopo anni di politica “cangiante”.

Giorgio Brignola

ph fondazione luigi einaudi

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