Come affrontare le sfide legate alle liste di attesa in medicina

Interviste & Opinioni

Di

Edtoriale di Antonio Peragine*

Come ridurre le liste d’attesa in sanità?

La domanda è semplice e diretta, ma una risposta coerente deve considerare la complessità del sistema che origina quello che è il principale limite della sanità pubblica. Non ci sarebbe bisogno di numeri per confermarlo: è palese il fatto che, in questo gioco di domanda e offerta, l’eccesso di domanda generi tempi d’attesa non sempre sostenibili e a cui le persone fanno fronte mediante la sanità privata.

Preliminarmente occorre rispondere a due quesiti fondamentali

1) Quante e quali sono le prestazioni per cui i tempi massimi sono garantiti?

Il rispetto dei tempi di attesa va garantito per tutte le prestazioni erogate dal SSN e dalla sanità regionale pubblica. Il Ministero, in tale ottica, tiene sotto controllo particolare (con un esteso e costante monitoraggio) alcune prestazioni di specialistica ambulatoriale (69 in totale, divise in 14 visite e 55 esami strumentali) e altre in regime di ricovero (17 in totale) per garantire l’aderenza alle indicazioni di attesa massima.

 2)Ci sono delle novità anche sulla modalità di prescrizione?

Si deve comunicare o chiedere qualcosa al proprio Medico di base o allo Specialista?

Il Medico prescrittore, sia esso di base o specialista, per le prime visite e prime prestazioni strumentali ambulatoriali, deve sempre indicare una delle quattro classi di priorità:

U – con attesa massima 72 ore;

B – con attesa massima 10gg;

D – con attesa massima 30gg per le visite e 60gg per gli esami;

P – con attesa massima 180gg (fino al 31/12/2019, poi 120gg).

Dunque al fine di gestire un fenomeno altamente complesso per l’incontro domanda-offerta, si rende necessario intervenire con strumenti analitici secondo un rapporto di costo-beneficio secondo due differenti approcci:

  1. a) metodi per l’allineamento domanda-offerta, quali la collaborazione pubblico privato, appropriatezza prescrittiva, espansione delle prestazioni con fondi ad hoc, ecc.;
  2. b) strumenti per l’ottimizzazione dell’efficacia operativa quali metodologie lean e pratiche di operations management, investimenti in tecnologie.

In questa sede lungi dal voler indicare strumenti operativi che dipendono dalle condizioni locali rispetto all’allineamento quantitativo ed all’efficacia operativa,

si vuole solo capire “dove” agire e con molta umiltà proponiamo quanto segue

1 Potenziare il territorio per rendere la medicina generale e specialistica più efficace ed efficiente.

2 Promuovere l’appropriatezza prescrittiva per evitare la duplicazione di richieste per esami diagnostici, e per richiedere indagini diagnostiche in conformità con linee guida e protocolli condivisi.

3 Aumentare le risorse umane, includendo più medici e infermieri, e migliorare l’equipaggiamento tecnologico con strumenti come ecografi, TAC, risonanze magnetiche, ecc.

4 Regolamentare l’attività intramoenia di libera professione dei medici ospedalieri stabilendo un tetto di ore prestabilito. Tale attività dovrebbe essere autorizzata solo se il medico dedicato all’intramoenia impiega lo stesso numero di ore nell’attività convenzionata. Queste attività dovrebbero svolgersi al di fuori dell’orario di servizio e essere organizzate con apposite agende.

5 Favorire la digitalizzazione e ridurre la burocrazia.”

 Proponendoci di ritornare sull’argomento per essere un servizio pubblico sempre vicino al cittadino è bene chiarire in ultima analisi che parallelamente agli sforzi e alle iniziative del Ssn, è necessario confrontarsi con il fenomeno sempre più diffuso del “consumismo sanitario”, il quale va affrontato con una forte responsabilizzazione del cittadino in un’ottica del “consumo ciò che mi serve” evitando l’uso eccessivo o inappropriato dei servizi medici.

La gestione delle liste di attesa richiede, dunque, un approccio olistico che coinvolge una molteplicità di attori: si accettano suggerimenti e messe in comuni di buone pratiche per il miglioramento del servizio al cittadino.

Antonio Peragine*

direttore@corrierenazionale.net

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