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Nello storico Museo Civico Mons. “Domenico Mambrini” di Galeata (F.C.), ex-convento dei Padri Minori Conventuali (XV-XVI sec.) nei pressi dell’area archeologica della città romana di Mevaniola , avrà luogo, domenica 30 aprile alle ore 18.00, l’inaugurazione della mostra personale della nota scultrice Lucia Rotundo, intitolata “Frammenti di una storia”, promossa ed organizzata dalla direzione scientifica del Museo e dall’Amministrazione Comunale di Galeata, nell’ambito delle attività espositive progettate per la stagione artistica 2016-2017.

La mostra personale dell’artista è curata dal critico e storico dell’arte Paolo Balmas, docente all’Università “La Sapienza” di Roma e da Caterina Mambrini, direttrice del Museo Civico di Galeata.

L’artista presenta una significativa selezione di opere della sua recente ricerca.

Scrive Paolo Balmas, nella presentazione in catalogo,che i frammenti della Rotundo abbiano cominciato a mostrarci anche la loro struttura organica, le loro possibili forme di combinazione o di contaminazione con altri elementi ed altre materie e da ultimo la loro flessibilità e disponibilità a trasformarsi in metafore o simboli di eventi più complessi resi comunque possibili proprio dalle loro qualità di base. Ritroviamo così le lastre da cui eravamo partiti rinominate come “cristalli” e sovrapposte a racchiudere piccoli manufatti secondo modalità che richiamano non il reperto naturalistico ma il ricordo di famiglia, o ancora trasformate in contenitori cilindrici aperti verso l’alto simili alle offerte votive tipiche della religiosità contadina e molto altro ancora sempre e comunque nella logica della crescita e della trasformazione che partendo dalle tecniche del quotidiano, allude ad una partecipazione corale ma silenziosa all’affermarsi non tanto di questo o quello stile storico quanto di uno stile di vita tenace, volitivo forse anche per certi versi rinunciatario, ma mai volgare o prevaricatorio.”

Lucia Rotundo espone opere scultoree (altorilievi, bassorilievi, tuttotondo), di dimensioni piccole, medie, grandi, realizzate tra il 2014 e il 2016. Per l’occasione ha realizzato una particolare installazione site specific, intitolata “Viaggio a Galeata, tra corrispondenze e analogie”, che attraversa le due importanti sezioni del Museo: l’archeologico, dove sono ubicati reperti pre-protostorici, di età romana (città di Mevaniola), della tardo-antichità e del Medioevo, sino a raggiungere la sezione storica-artistica dove sono allestite diverse opere su tavola e su tela di Scuola Toscana, oltre a porzioni di affresco provenienti dalla Chiesa del Pantano.

(…) Lucia Rotundo – afferma Caterina Mambrini, direttrice del Museo – ha messo a segno, così, un suo personale percorso che si muove sul piano del confronto con la storia, con il reperto archeologico e l’interpretazione plastica, scultorea che da esso deriva. Cristalli, bronzi, pietre, ramoscelli ed altri materiali trovano un equilibrio che è compositivo, ma ancor più semantico, con i pezzi in cui si coagula la storia antica del nostro territorio; equilibrio sapiente e calibrato in cui materia e forma si bilanciano racchiudendo in sé l’urgenza dell’istinto e la forza della ragione.

L’intervento artistico, il dialogo intrapreso negli spazi del museo di Galeata, si trasforma in un itinerario cognitivo scandito da forme purificate, frammenti preziosi, lucori inaspettati.

L’installazione site specific della Rotundo è composta da elementi di forma quadrata e rettangolare di colore bianco. Queste cornici formano delle vere e proprie inquadrature che l’artista ha utilizzato per delimitare particolari scelti da opere, oggetti e reperti custoditi nelle due sezioni del Museo. Queste inquadrature assumono “posture” diverse (sospese, a parete, a pavimento, o su supporti diversi, ecc.), in funzione dell’ubicazione dell’opera e del particolare scelto dall’artista.

L’artista, poi, pone a mo’ di contraltare, un suo lavoro che evoca corrispondenze ed analogie, con il particolare inquadrato dell’opera scelta.

Il potenziale fruitore, così, viene coinvolto, tra fascino ed emozione, a percepire l’essenzialità di una visione diversa e alternativa.

Un viaggio poetico tra passato e presente che attraversa la storia di Galeata, stigmatizzando una nuova storia, ovvero quella del presente.

Per l’occasione è stato realizzato un significativo catalogo per l’Edizioni Gangemi di Roma, contente testi istituzionali del Sindaco dott.ssa Elisa Deo e del Responsabile Cultura del Comune di Galeata dott. Giuseppe Michelacci, testi critici di P. Balmas, C. Cipriani, C. Mambrini, M. Soricaro, M. Vinella, apparato iconografico e nota bio-bibliografica sull’artista.

La mostra resterà aperta sino al 5 giugno 2017.

Red.ag.

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