Treno deragliato. ‘binari rattoppati dal legno’. Scintille al passaggio

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Con una parte dei vagoni gia’ fuori dai binari, il Treno deragliato nel Milanese ha attraversato la stazione di Pioltello lasciando una scia di scintille. E’ quanto mostra il video di una telecamera di sorveglianza della stazione visionato dalla Procura di Milano nell’ambito delle indagini. Nel video si vede anche una persona sulla banchina che si allontana spaventata, portandosi le mani alle orecchie per proteggersi dal rumore prodotto dallo stridio delle ruote del Treno ormai fuori dai binari. Sono visibili le scintille prodotte dalle lamiere a contatto con i sassi.

In una foto pubblicata questa mattina dai quotidiani si vede una tavoletta di legno che come una zeppa di emergenza è stata posizionata prima del deragliamento proprio nel punto in cui la rotaia si è rotta.

Una scia di fumo e scintille hanno accompagnato il passaggio dalla stazione di Pioltello del Treno di Trenord partito da Cremona e diretto a Milano. Il convoglio, che viaggiava a 140 chilometri all’ora, si è schiantato 300 metri dopo contro un palo della luce lungo i binari. A riprendere la scena sono state le telecamere di sorveglianza della stazione di Pioltello, che hanno ripreso anche le reazioni di paura dei viaggiatori che poco prima delle 7 aspettavano sulle banchine. Per tutta la giornata sono proseguiti gli accertamenti sul luogo dell’incidente, per il quale la Procura ha aperto un fascicolo per disastro ferroviario colposo, che al momento è ancora a carico di ignoti. I pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, che coordinano le indagini insieme al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano hanno fatto un nuovo sopralluogo sia lungo i binari che sul convoglio. La parte interessata dall’incidente è stata messa i sicurezza e sono state scattate immagini 3D delle rotaie grazie alla tecnica della ‘fotogrammetria’.

Dalle prime verifiche era emerso che una porzione di rotaie di 23 centimetri (in gergo tecnico chiamata ‘fungo’) era saltata circa 2 chilometri prima della stazione. Proprio questo guasto potrebbe aver causato la fuoriuscita della terza e della quarta carrozza dalle rotaie. La motrice, posizionata in coda, ha continuato a spingere il Treno, che si è inclinato e ha travolto tre tralicci prima di finire la sua corsa contro un palo della luce. L’impatto ha ucciso Pierangela Tadini, 51enne originaria di Caravaggio ma residente a Vanzago, Giuseppina Pirri, 39 anni, di Cernusco sul Naviglio e Ida Maddalena Milanesi di 61 anni. Le tre autopsie verranno eseguita non prima di lunedì prossimo.I legali di Rfi, Ambra Giovene, e di Trenord, Salvatore Stivala, nel pomeriggio hanno incontrato il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e hanno messo a disposizione gli organigrammi delle due società, indicando nomi e ruoli dei manager che potrebbero essere indagati nelle prossime ore. Si tratterebbe in ogni caso di un atto dovuto, per permettere ai dirigenti che eventualmente potrebbero aver avuto responsabilità nell’incidente, tutte ancora da accertare a livello giudiziario, di nominare i loro consulenti, dando loro modo di partecipare a tutti gli accertamenti irripetibili che verranno eseguiti nei prossimi giorni, come le autopsie o la perizia sul luogo del disastro. Al lavoro dai ieri anche l’ispettore Angelo Laurino della Polfer e gli ingegneri Fabrizio D’Errico e Roberto Lucani, che si sono occupati già di incidenti ferroviari come quello di Andria-Corato e di Viareggio, e svolgeranno accertamenti tecnici per contro della Procura sull’incidente. Indicazioni utili arriveranno poi dall’analisi della ‘scatola nera’ del Treno, che fornirà chiarimenti sulla reale velocità a cui viaggiava il regionale, sui tempi di frenata e sulle reazioni del macchinista, il cui comportamento sembra essere stato impeccabile.

Una tavoletta di legno posizionata proprio nel punto in cui la rotaia si è rotta. Si vede nella foto pubblicata oggi su alcuni quotidiani. Sarebbe, secondo i giornali, la prova che i problemi della rotaia erano noti e che la tavoletta doveva essere stata utilizzata come soluzione tampone prima di un intervento più radicale per sistemare la rotaia.

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