Nel governo aumentano i timori sulle prossime mosse di Di Maio

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I fari sono puntati sulle regionali in Emilia Romagna e su quello che può succedere in caso di sconfitta. Ma tornano a circolare anche l voci di un possibile passo indietro del capo politico del Movimento 5 Stelle

Giornata convulsa per il Movimento 5 stelle fra timori di un passo indietro di Luigi Di Maio, alla vigilia delle elezioni in Emilia Romagna, due nuove defezioni alla Camera e la maggioranza in frantumi in Campidoglio dopo che quasi la metà del gruppo pentastellato ha votato assieme alle opposizioni per il ritiro della delibera di giunta che indica Monte Carnevale come sito per una nuova discarica.

Di Maio ha dato appuntamento per oggi a palazzo Chigi alla delegazione ministeriale del M5s. A Montecitorio è da stamattina che si rincorrono le voci delle possibili dimissioni da capo politico che potrebbero dare il via libera ad una gestione collegiale del Movimento.

Il ministro degli Esteri dovrebbe fare in ogni caso un annuncio, riferiscono fonti parlamentari pentastellate. “Non mi fa piacere se Di Maio lascia la guida del M5s”, ha sottolineato oggi Zingaretti commentando le indiscrezioni. “Si dimette prima delle regionali. Dicono”, è il post pubblicato su Facebook dal senatore Gianluigi Paragone.

L’attesa per la mossa di Di Maio si inserisce in un clima teso. Oggi pomeriggio altri due deputati pentastellati, Michele Nitti e Nadia Aprile, hanno lasciato il gruppo della Camera.

A stretto giro di posta arriva il commento di fonti M5s: “Basta andare sul sito tirendiconto.it per vedere che la deputata Nadia Aprile ha effettuato la sua ultima restituzione a dicembre 2018, mentre per Michele Nitti le restituzioni sono ferme ad Aprile 2019. Per tale motivo i due, che oggi hanno annunciato di lasciare il gruppo M5s alla Camera, andavano incontro a un provvedimento disciplinare”. Ma Aprile rilancia con un j’accuse di “deriva autoritativa del Movimento.

Poi Aprile spiega la sua decisione. “Mi ha offeso l’ingiustificato attacco mediatico a cui sono stata sottoposta (venendo dipinta, da quasi tutti gli organi di stampa nazionale, come ‘morosa’ e inadempiente agli obblighi assunti per vili fini personali di natura economica), senza ricevere alcuna tutela da parte del Movimento, benché (circostanza ben nota ai vertici), io abbia solo cercato, sin dallo scorso mese di aprile, di avere chiarimenti sull’autoritaria costituzione del ‘Comitato per le rendicontazioni/rimborsi del Movimento 5 Stelle’ e sull’imposizione di destinare le restituzioni al predetto organo privato, costituito, ad hoc, dopo l’inizio della legislatura”.

“Svilire tutta la politica ad un dibattito sui soldi sta diventando nauseante”, afferma, difendendo Nitti, il presidente della commissione Cultura della Camera, Luigi Gallo. “Oggi dovremmo solo ringraziare il maestro Nitti, deputato della commissione Cultura che fino ad oggi, con passione, ha lavorato per il Paese e per il M5s”, scandisce.

“In soli due anni – prosegue il deputato M5s – la sua passione e il nostro lavoro di squadra hanno garantito un’attenzione enorme sui temi dell’Alta formazione artistica e coreutica con conseguenti investimenti di risorse nel settore in legge di Bilancio. Con lui siamo stati promotori della mozione per istituire il DanteDì e sempre con lui abbiamo lavorato per salvaguardare il patrimonio artistico e storico dei conservatori di Italia promuovendo un archivio digitale delle opere e delle testimonianze. Per questo non posso essere che dispiaciuto per questo distacco del Maestro Nitti dal M5s”.

E ancora: “Diventa sempre più urgente – rilancia allora Gallo – anche in occasione degli Stati Generali lavorare a proposte e fare le giuste riflessioni e i giusti cambiamenti per riportare nel M5s alcune delle professionalità che stiamo perdendo. Tutte quelle professionalita’ e quelle passioni – osserva ancora – che in questi mesi hanno lavorato per costruire, come ha fatto il parlamentare Michele Nitti”.

Gli stati generali, lanciati da Luigi Di Maio per il prossimo mese di marzo, sono oggetto della richiesta di alcuni senatori, che trova porte aperte fra i deputati pentastellati, di una assemblea congiunta dei parlamentari perché si chiarisca il metodo con cui verrà portata avanti la discussione: nessuna voce – viene osservato – deve rimanere inascoltata.

Fonti parlamentari M5s guardano all’appuntamento di domani per la presentazione dei facilitatori regionali che farà il capo politico, temendo che possa essere la sede in cui arrivi un primo annuncio di cambiamenti ai vertici. Tra le ipotesi c’è quella che Di Maio possa lasciare la guida del Movimento per restare reggente cosi’ da traghettare i 5 Stelle verso gli Stati generali fissati a marzo e lì dare vita a un organo collegiale.

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