Appello di Renzo Arbore: “Date wifi gratis agli anziani”

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Il popolare showman, a 82 anni, propone anche una una campagna istituzionale tesa ad avvicinare i suoi coetanei al mondo della rete: “La grande nemica da sconfiggere ora che siamo in casa è la noia”

 
Renzo Arbore wifi gratis anziani coronavirus

 Renzo Arbore

“Diamo la connessione wifi gratis agli anziani, una sorta di donazione limitata a questo periodo di emergenza coronavirus“. E’ l’idea che lancia Renzo Arbore parlando con l’Agi, oltre a quella di una di una campagna istituzionale tesa ad avvicinarli al mondo della rete. 

Arbore, tra i primi a firmare l’appello di Pupi Avati per un cambio di passo culturale della tv pubblica nell’emergenza Covid-19, invita le famiglie a uno scambio intergenerazionale: “Ora che c’è più tempo libero, i giovani che vivono in casa con gli anziani potrebbero darsi da fare per insegnare ai loro nonni i passaggi basilari per consultare il web”. 

Lui è un navigatore della prima ora: “Un artista non può che andare ad esplorare la rete, con un clic ritrovo maestri dell’umorismo come Aldo Fabrizi e alimento alcune mie passioni che pochi conoscono, dalla musica messicana a quella capoverdiana. Se penso alla fatica che dovevo fare da giovane per reperire i brani musicali od altro, quando non esisteva il web…”. Oltre a prendere parecchio, Arbore alla rete dà anche e non solo su Facebook: chiuso a casa nella ‘clausura da coronavirus’, sta mettendo il turbo al suo Renzoarborechannel.tv, canale che esiste, spiega, da molti anni: “Era una sorta di divertissement per gli amici o poco più, ma adesso ci sto lavorando praticamente tutti i giorni”.

Tra le novità: “Cinquanta sorrisi da Napoli” con imperdibili clip, a partire da una parodia di ‘Natale in casa Cupiello‘ diventato, con dei doppiatori napoletani ‘Quarantena in casa Cupiello’, e un analogo ‘Ma la notte no’ che l’attore Maurizio Casagrande con l’aiuto di un premiato gruppo di colleghi, da Massimo Boldi a Nino Frassica passando per Paolo Conticini, ha riadattato in versione emergenza coronavirus (“m’appesto, m’appesto, m’appesto se esco, se sto in quarantena no…”) per invitare i napoletani a restare in casa.

 “Nato come un gioco, questo video ha avuto oltre un milione di visite” informa Arbore che, come racconta all’Agi, è protagonista di una quarantena stretta e rigorosa, che non gli sta pesando più di tanto: “Le mie regole sono: mai vestaglia, mai troppo divano, mai non fare la barba, mi vesto e mi comporto come se dovessi uscire normalmente. E per muovermi un po’ visito la casa, avanti e indietro”. Il cibo e la spesa non sono un problema: Arbore ha grandi scorte in casa, cibi surgelati e in scatola: “Ho la dispensa piena, quando vado fuori per lavoro torno sempre con qualche specialità locale, dai granchi di Miami alle lumache di Taranto, non ho pregiudizi verso i surgelati. E ho anche un abbattitore”. 

Poi ci sono gli amici, a distanza, naturalmente: il web ha regalato delle novità anche a un esperto come lui. “Con i miei amici ora ci contattiamo con FaceTime – chiarisce – potersi vedere in volto dalle proprie case è fondamentale ora che non si può uscire. So che, aiutati magari dai figli, molti anziani si tengono in contatto con i nipoti così, soprattutto con le videochiamate via WhatsApp e ne sono felice, dovrebbero farlo un po’ tutti”. FaceTime è anche l’app con cui Arbore, racconta, dà vita alle riunioni con i suoi autori per un nuovo progetto tv, ancora top secret: “Posso solo dire che la rete cui dovrebbe essere destinato è Raidue”.

Quello che più gli manca è la sua Orchestra italiana: “Oltre a rappresentare il mio vero lavoro – la tv è una cosa saltuaria – è la mia seconda famiglia: stiamo insieme da 28 anni, nella storia della musica è l’orchestra più stabile”. Arbore ha dovuto cancellare per ora sette concerti, “tutti sold-out, rimandati teoricamente a quest’estate”. L’Orchestra italiana tornerà ad esibirsi, sottolinea “quando si potrà tornare a farlo con modalità tradizionali, senza misure restrittive e distanziamenti sociali: si snaturerebbe lo spirito dei nostri concerti”.

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