Da Bruxelles un pacchetto anti-crisi Ue da 2.000 miliardi

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Mobilitare oltre 2.000 miliardi attraverso iniziative mirate ma incardinate al bilancio Ue 2021-2027 partendo da una dotazione di circa 1.000 miliardi. Questo l’obiettivo del pacchetto di proposte messe a punto dalla Commissione europea, comprensivo di un Recovery Fund da 300 miliardi. Conte: ‘Emergenza politica risorse a quest’anno con prestiti a fondo perduto’. Un pacchetto che si aggiunge ai tre strumenti (Mes, Bei, Sure) per un totale di oltre 500 miliardi, operativi forse prima di giugno. “Andare oltre gli egoismi”, afferma il presidente del parlamento Ue Sassoli. “L’Eurozona rischia un crollo del Pil del 15%, i leader Ue agiscano”, avverte la numero 1 della Bce Lagarde. Merkel sottolinea: “Pronti a versare di piu’ al bilancio Ue”, ma conferma il suo ‘no’ agli Eurobond.

“Questo Consiglio Ue ha segnato una tappa importante nella storia europea, tutti e 27 i Paesi hanno accettato di introdurre per reagire a questa crisi sanitaria, economica e sociale uno strumento innovativo, il recovery fund, un fondo per la ripresa con titoli comuni europei che andrà a finanziare tutti i Paesi più colpiti tra cui l’Italia ma non solo l’Italia”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un videomessaggio dopo il Consiglio europeo che si è tenuto in videoconferenza. “È passato anche il principio che il recovery fund è uno strumento urgente e assolutamente necessario – aggiunge il premier – l’Italia è in prima fila per chiederlo e la nostra iniziativa con la lettera firmata dagli altri 8 Paesi è stata molto importante, perché uno strumento del genere era assolutamente impensabile sino ad adesso, è un nuovo strumento che si aggiungerà a quelli già varati e renderà la risposta europea molto più solida, molto più ordinata e molto più efficace”.

Poco prima Conte aveva scritto su Facebook: “I 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per proteggere le nostre economie e assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno, preservando, per questa via, il mercato unico”. “La Commissione lavorerà in questi giorni – ha aggiunto il premier – per presentare già il prossimo 6 maggio un ‘Recovery Fund’ che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico”. Soddisfazione nella maggioranza, con il segretario del Pd Nicola Zingaretti (“quello che chiedevamo. L’Europa si sta muovendo” ) e il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi che sottolinea come in Ue “tutti stanno finalmente comprendendo la portata della posta in gioco e facendo squadra”.

Il prodotto interno lordo dell’Unione europea potrebbe diminuire del 15 per cento a causa delle conseguenze della pandemia di coronavirus. A dichiararlo è stata la presidente della Banca centrale europea (Bce), Christine Lagarde, parlando durante la riunione in videoconferenza del Consiglio europeo. La Lagarde ha sottolineato che a livello europeo le misure per contrastare la crisi sono state attuate troppo tardi. Con oltre 100 mila casi di coronavirus, l’Europa e’ una tra le regioni del mondo piu’ colpite dalla pandemia che avra’ anche forti ricadute economiche a causa delle misure per contenere la diffusione del virus.

Il Consiglio Ue dà il via libera alle discussioni tecniche sul Fondo. Via libera, dunque, a Sure, Bei e Mes. La Commissione Ue dovrà lavorare sui dettagli del Recovery Fund, che qualcuno già chiama il Piano Marshall anti-virus. Durante i negoziati, Palazzo Chigi ha chiesto un pacchetto di 1.500 miliardi e ottenuto che la dichiarazione finale del Consiglio fosse modificata, sottolineando che il Fondo è “necessario e urgente”.

La presidente Ursula Von der Leyen assicura che in maggio presenterà un piano dettagliato. Non si sbilancia sulla dimensione del Fondo. Ma “stiamo parlando di migliaia di miliardi”, assicura l’ex ministra tedesca. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, vorrebbe ora un bilancio comunitario molto ambizioso, con risorse proprie che potrebbero arrivare da imposte comunitarie come la web tax o la tassa sulla plastica. Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel assicura: a Roma verrà dimostrato “che lavoriamo ad una maggiore convergenza, coesione e solidarietà”. E un chiaro segnale arriva direttamente da Angela Merkel, che impegna la Germania, “per un certo periodo di tempo” a “dare contributi molto maggiori al bilancio dell’Ue”.

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