La proposta

Politica

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La “fase 2” varata per recuperare, almeno in parte, l’economia nazionale, in convivenza con la Pandemia, già evidenzia alcune perplessità. Da subito, quindi, qualche distinguo è opportuno segnalarlo. Per carità, è nostra convinzione che sia difficoltosa la gestione economica del Paese. Però, è indispensabile provvedere economicamente alla ripresa anche con un “fondo perduto”.

 Le tecniche del “buon governo” dovranno dimostrare d’essere efficaci proprio in questa emergenza che, da sanitaria, è diventata anche economica. Ci aspettiamo nuove “regole”, evitando quei patti scellerati che non porterebbero, poi, a nulla di concreto. Se il “bipolarismo” è naufragato, questo sistema, in alternativa, non ci sembra migliore. Il Coronavirus è stato la concausa di una degenerazione socio/economica che già era radicata nel Bel Paese. Se si riuscisse a tornare a quello spirito di servizio, che aveva caratterizzato la Repubblica, in certe Legislature del secolo scorso, il più sarebbe fatto.

 Il concetto d’italianità renderà anche un prezioso servizio al futuro della Nazione. Senza fronzoli di residenza e di confini geografici. Tanto per fare intendere a chi non vuole, che anche gli italiani nel mondo possano contribuire all’Italia del ”dopo.” Se la linea politica di questo scorcio di Terza Repubblica non ha superato, in tempi ragionevoli, la prova, è inutile nasconderlo. La pandemia non c’entra.

Le difficoltà non mancheranno; ma superarle sarà il tangibile segnale di una volontà che questa Terza Repubblica non è riuscita ancora a rendere operativa. Dovrebbe essere il Popolo italiano a decidere della sua sorte. Non i cambi di “bandiera”accolti dall’alto. Questa nostra sensazione nasce da stime assai lontane dai giochi di potere che, solo in apparenza, sembravano utili al Paese. Questo ventesimo anno del nuovo millennio ci ha allibito. La proposta, che abbiamo fatto nostra da qualche tempo, resta la stessa: per ridare fiducia economica all’Italia dovranno essere i politici. Ciascuno con le proprie responsabilità.

Giorgio Brignola

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