Luigi Ciatti, “Finalmente giustizia per mio figlio”

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Era l’11 agosto del 2017 quando il 22enne Niccolò Ciatti veniva pestato a morte in una discoteca a Lloret de Mar in Spagna. Oggi, a distanza di anni, è stato catturato uno dei tre aggressori. Un ceceno catturato in Francia.

Il padre Luigi così ha commentato la notizia: “Quando stamattina ho detto a mia moglie dell’arresto del ceceno, le sono iniziate a cadere dagli occhi lacrime e lacrime. D’altronde la nostra vita ormai è questa. Ogni giorno andiamo a trovare Niccolò nell’ultimo posto dove si vorrebbe andare a trovare un figlio, al cimitero. La notizia l’abbiamo accolta molto positivamente, certo. Nonostante per noi usare la parola contentezza sia difficile, consideriamo questo arresto un passo in avanti verso quello che abbiamo sempre sostenuto: è stato provato che quanto dicevamo era ed è la verità, al pestaggio di mio figlio hanno partecipato anche gli altri ceceni e sono stati forti, reali i riscontri trovati se hanno addirittura permesso di richiedere un ordine di cattura europeo”.

Un padre, Luigi Ciatti, che con voce rotta all’emozione non ha mai smesso di chiedere giustizia per la morte di suo figlio.  “Lottare – aggiunge – questo possiamo fare per un figlio di 22 anni che era a ballare, non era un delinquente che andava in giro a cercar risse o cosa, stava ballando, tranquillo e beato, e questo è quello che gli hanno fatto questi ceceni balordi. Questi ragazzi, in generale credo non abbiano rispetto, una coscienza che li porterebbe a fermarsi in situazioni simili. Si continua a picchiare quando l’altro è a terra, inerme: queste non sono disgrazie, questi sono atti voluti. La parola perdono l’ho cancellata dal mio vocabolario, ci deve essere giustizia che porti queste persone in carcere perché non c’è speranza di recuperare balordi di questo tipo”.

redazione@corrierenazionale.net

 

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