La “Fortezza di Montalcino” fu voluta nel 1937 dal podestà. Oggi è un luogo di culto per celebrities e collezionisti di vino.
di Antonella Piperno
“Mio nonno pensò anche che fosse il luogo adatto per un’esposizione dei prodotti tipici. Emanò quindi un regolamento che obbligava il Comune, ancora oggi proprietario dell’immobile, ad esporre e commercializzare formaggi, miele e vino locali”. Da qui l’etichetta di “prima enoteca pubblica d’Italia”.
Scoppiò pure una diatriba tra il podestà Cinelli e Giuseppe Bottai che prese malissimo l’iniziativa e lo accusò di aver “ridotto un monumento della gloria d’Italia a bistrot di stazione di terza categoria” come recita il telegramma conservato dal nipote. Poi i due ebbero modo di spiegarsi, tanto che Bottai andò all’inaugurazione.
Negli ultimi venti anni, da quando è gestita dall’imprenditore Fabio Tassi, l’enoteca regina del chilometro zero è una delle più rinomate d’Italia per la sua offerta di Brunello, Barolo, Supertuscan e vini francesi della Borgogna e di Bordeaux ed è diventata un luogo di culto per i collezionisti di vino di tutto il mondo. La lista degli avventori celebri è lunga: a partire da una delle coppie più chiacchierate del momento, Gerard Piqué e la moglie Shakira a Michelle Obama che ha visitato la Fortezza durante il soggiorno in val d’Orcia con il marito Barak Obama, passando per Sting, Enrico Letta e Carlo Cracco.