Calabria, in arrivo medici cubani al posto dei “no vax” sospesi

Con un “colpaccio” di mercato messo a segno alla faccia di tutti, anziché assumere nuovi sanitari o reintegrare i nostrani, sani e con esperienza, la giunta regionale calabra fa incetta di dottori cubani, circa un quinto di quelli necessari. E, come nel 2020, le istituzioni tamponano restando in attesa d’aiuto

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In mezzo a un panorama caratterizzato da pensionamenti massicci, privatizzazioni in atto e sospensioni di professionisti non vaccinati, gli ospedali italiani si trovano a fronteggiare una carenza di personale medico senza precedenti.

In questa situazione critica, le strutture sanitarie italiane stanno cercando soluzioni, a volte anche molto creative e non necessariamente intuitive. Un esempio peculiare arriva dalla regione Calabria, che ha preso una decisione alquanto insolita per affrontare la mancanza di camici bianchi.

Scacco matto di Occhiuto che sceglie Cuba

Invece di affidarsi all’assunzione di nuovi medici o al reinserimento di quelli sospesi, l’amministrazione regionale calabra (capeggiata dal presidente Roberto Occhiuto) ha deciso di rivolgersi addirittura a Cuba per un aiuto. E questa scelta è sembrata fortemente rievocare quei momenti di assistenza internazionale che, nel marzo del 2020, furono prontamente dedicati all’Italia per poter affrontare una malattia allora sconosciuta, poi battezzata Co.Vi.D./19.

L’iniziativa, presentata come un risultato vantaggioso che la Calabria sarebbe riuscita a ottenere “in esclusiva”, nonostante l’interesse di altri potenziali acquirenti, avrebbe anche dato buon esito: pare che sia stato infatti concordato l’ingaggio di ben 497 sanitari cubani (costo regionale pro capite: più di 4700 euro!), un numero che tuttavia sarebbe ancora insufficiente per colmare le lacune presenti tra il personale medico calabrese, che attualmente registra una carenza di 2.407 unità.

L’accordo, concluso sia con l’ambasciata cubana sia con la società dei medici dell’isola e la cui durata non è stata definita, prevede che i primi 33 operatori sanitari, già in grado di comunicare in italiano, arriveranno a settembre. Una soluzione “di ripiego” a quanto pare obbligatoria, visto che in Calabria si era precedentemente tentato di affrontare il problema, senza successo, attraverso vari bandi di concorso non andati a segno.

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L’esperienza decennale che non conta se c’è la “caccia all’untore”

Nonostante il riconosciuto valore a livello internazionale della sanità cubana e del suo personale, resta il fatto che ci si domanda oggi se non fosse possibile risolvere la questione all’interno dei confini nazionali. Era davvero necessario, in sostanza, andare oltre l’Oceano Atlantico per rispondere alle esigenze mediche nostrane? O si sarebbe invece potuto riconsiderare l’approccio verso quei 281 medici calabresi che, non avendo aderito alla campagna vaccinale contro il Co.Vi.D./19, sono stati “scovati ” dai Nas e sospesi dai loro incarichi? Molti di questi dottori vantano decenni di esperienza e sarebbero stati (e sono) pronti a rientrare in servizio al primo appello.

Va ricordato che la normativa sull’obbligo vaccinale dei sanitari contro il Co.Vi.D./19 è in scadenza e che sempre più ricerche scientifiche mondiali stanno indicando come la vaccinazione non rappresenti affatto un rimedio efficace contro la “malattia”. A dirla tutta, invece, alcuni Paesi hanno già iniziato a trattare i sintomi del virus SARS-Co.V.-2 esattamente come hanno sempre fatto con quelli di una comune influenza, essendo oramai il Co.Vi.D./19 – affermazione che pare ogni giorno più chiara – un fastidio con cui sarà necessario convivere d’ora in poi.

Nonostante queste considerazioni, però, alcune istituzioni sembrano restare impermeabili a nuove prospettive e continuano a ignorare le soluzioni più immediate. Questo non può che sollevare domande legittime riguardo al reale impegno dello Stato nella tutela della salute dei cittadini, dato che le ultime azioni intraprese sembrano discostarsi abbastanza da questa direzione.

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Fonti online:

ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Arianna Graziato del 18 agosto 2022), ANSA (sezione Salute&Benessere), Wikipedia, Sanità informazione, Quicosenza.it, Wesud news e Teleponte TV (canali YouTube).

Antonio Quarta

Redazione Il Corriere Nazionale

Corriere di Puglia e Lucania

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