Missili sulla Polonia, due morti. Mosca: “Non sono i nostri, provocazione deliberata”

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Anche Kiev nega: “Propaganda del Cremlino”. Oggi riunione d’emergenza Nato. Il Pentagono: “Difendiamo ogni centimetro”. Zelensky: “Attacco russo a sicurezza collettiva, escalation significativa”. Il premier polacco convoca il Consiglio di Difesa, alcune unità militari in allerta
Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki

 

AGI – Due missili russi sono caduti sulla Polonia, Paese membro della Nato, e ci sono due morti. Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha convocato d’urgenza il Consiglio dei ministri per la sicurezza nazionale e la difesa. La conferma è arrivata dal portavoce del governo Piotr Müller. I missili sono caduti su Przewodow, vicino al confine ucraino.

La Nato sta “esaminando” notizie non confermate sulla caduta di missili russi sulla Polonia che hanno causato la morte di due persone e terrà domani una riunione di emergenza su richiesta della Polonia, basata sull’articolo 4 dell’Alleanza Atlantica (“Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrita’ territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”)

La replica della Russia

Le dichiarazioni diffuse dal governo e dai media polacchi circa la caduta di due missili russi sul territorio della Polonia sono “una deliberata provocazione che ha l’obiettivo di causare una escalation della situazione“. Lo dichiara il Ministero della Difesa russo.

Nella dichiarazione viene smentito che i missili caduti sulla Polonia fossero russi, sottolineando che non sono stati compiuti attacchi con armi di Mosca contro obiettivi vicino al confine ucraino-polacco. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa Interfax.

La posizione degli Usa

La Casa Bianca “stabilirà cosa è accaduto, e quali sono i prossimi passi appropriati”, circa la caduta di missili in territorio polacco. Gli Usa stanno lavorando “assieme al governo polacco per raccogliere maggiori informazioni” ha dichiarato Adrienne Watson portavoce del National Security Council.

La versione dell’Ucraina

Per il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, invece, i nuovi attacchi russi contro l’Ucraina sono “uno schiaffo in faccia al G20”. I missili caduti sulla Polonia, Paese Nato, sono russi e questo è un “attacco alla sicurezza collettiva”, ha aggiunto, parlando di una “escalation significativa”. “Dobbiamo agire”, ha concluso.

I missili caduti in Polonia, vicino al confine ucraino, non sono “un incidente, ma un ‘ciao’ deliberatamente pianificato dalla Russia, mascherato da ‘errore’. Ciò accade quando il male rimane impunito e i politici si impegnano nella ‘pacificazione’ dell’aggressore”. Lo ha affermato il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak, ribadendo che “il regime terrorista russo deve essere fermato”.

La Russia ora promuove una teoria del complotto secondo cui sarebbe stato un missile della difesa aerea ucraina a cadere in territorio polacco. Questo non è vero. Nessuno dovrebbe seguire la propaganda russa o amplificarne i messaggi”. Lo ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

La condanna dalla Lettonia

“Il criminale regime russo ha lanciato missili che hanno preso di mira non solo i civili ucraini, ma sono anche caduti su territorio Nato in Polonia. La Lettonia sostiene pienamente gli amici polacchi e condanna questo crimine”. Lo ha affermato il ministro della Difesa lettone, Artis Pabriks.

La Nato esaminerà opportunità di una risposta

Dopo il lancio di missili russi in territorio polacco, la Nato esaminerà l’opportunità di una risposta come prevede l’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico siglato nel 1949.

La reazione all’attacco non è automatica, anche se ne viene legittimata. L’articolo recita infatti che “le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale”.

Quella della risposta armata è, in altre parole, una fra le opzioni previste. A chi spetta valutare la risposta della Nato? Al Consiglio di Sicurezza dei Paesi membri: “Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso”, prosegue l’articolo 5, “saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali”.

A marzo scorso il presidente americano Joe Biden aveva ribadito all’omologo polacco Andrzej Duda, riferendosi all’articolo 5 del Trattato, che esso costituisce un “vincolo sacro”. La Polonia è membro Nato dal 1999.

Le reazioni in Europa

“Sono scioccato dalla notizia che un missile o altre munizioni abbiano ucciso persone in territorio polacco. Le mie condoglianze alle famiglie”. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che si trova a Bali per il G20. “Noi stiamo con la Polonia. Sono in contatto con le autorita’ polacche, i membri del Consiglio europeo e altri alleati”, aggiunge.

“I miei pensieri vanno alla Polonia, nostro stretto alleato e vicino. Stiamo monitorando attentamente la situazione e siamo in contatto con i nostri amici polacchi e alleati della Nato”. Questo il tweet del ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock.

“Allarmata dalle notizie di un’esplosione in Polonia, a seguito di un massiccio attacco missilistico russo sulle città ucraine. Estendo le mie condoglianze e il mio più forte messaggio di sostegno e solidarietà alla Polonia e ai nostri amici ucraini”. Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen

Il presidente francese Emmanuel Macron, inoltre, “ha preso contatto” con la Polonia e si aspetta una “discussione” domani al G20 sulla notizia non confermata di missili russi. Lo riferisce l’Eliseo.

 

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