Intervista a Sena

Libri & letture consigliate

Di

Stefania P. Nosnan

Con una poetica dolce e sentimentale Sena cattura l’attenzione del lettore, trasportandolo tra le pagine magiche di questo libro. Sono le parole nate dalla penna raffinata di Sena che rendono il momento di questa lettura delicato e indimenticabile.

“L’amore custodito dal fascino del tempo, e quelle pietre calpestate, di sabato pomeriggio, mano nella mano, ad aspettare che un bacio lungo desse rifugio alle nostre anime. Al cuore si concede questo, e l’infinito tutto, fino a dopo i nostri giorni.”

Ecco l’intervista che ci ha rilasciato

Ci parli della sua nuova pubblicazione.

“Le varie tracce dell’amore” è una raccolta di poesie che ha come tema predominante l’amore e i suoi effetti, analizzati da diversi stati d’animo ed episodi, con l’unico fine di mettere in risalto le sensazioni provate grazie a questo sentimento universale, che considero essere il motore della vita quotidiana di ogni persona

Qual è il suo rapporto con la scrittura?

Un rapporto esclusivamente di complicità e amore, visto che siamo in tema, in quanto, è grazie ad essa che faccio conoscere al mondo intero i miei stati d’animo.

Che relazione c’è tra la scrittura e la società?

Deve esserci un rapporto stretto tra scrittura e società. Perché l’uomo possa sempre progredire, ha bisogno di manifestare, e non solo oralmente, quelli che sono i suoi pensieri, le sue sensazioni ed i propri stati d’animo in un contesto multietnico sempre più all’avanguardia. Del resto, perché possa esserci storia e tradizione, c’è bisogna di lasciare traccia di ogni bellezza che lo scibile umano possa mai produrre. Pensi a ritroso nel tempo che, se non ci fossero stati gli eruditi, gli scrivani, i biografi, non avremmo di certo cognizione del passato e della bellezza che ha prodotto. La scrittura, quindi, è testimonianza e tradizione di certezza.

C’è una scrittrice, un poeta o uno scrittore che considera il suo mentore?

I miei modelli sono tutti coloro che, senza premeditazione, vanno in giro ad esprimere i loro sentimenti. In quanto ai comuni mortali, mi ispiro a Byron, ma solo perché è stato più solo, dissipato e malinconico del sottoscritto.

Spesso ci si lamenta che oggi si legge troppo poco. Fra videogiochi, televisione e internet si ha sempre meno tempo per la lettura. Quale è il suo pensiero sui lettori di oggi?

Diciamo che oggi si legge in modo diverso rispetto al passato. La diffusione della tecnologia ha comportato un modo nuovo e più tecnologico di leggere attraverso le app e quindi non a diretto contatto con la carta stampata che, a mio avviso è più romantica. Pertanto, siccome mi reputo un uomo d’amore, come direbbe il mitico Luciano De Crescenzio con il proprio personaggio del Professore Bellavista, non posso che condannare i nuovi modi di lettura perché li reputo meno romantici e assenti. Non c’è niente da fare, un libro per poterti conquistare deve non solo entrarti in testa, ma anche nel cuore attraverso il contatto diretto con la carta, in un idillio quasi tra l’erotico ed il sensuale. Insomma, bisogna toccare.

Ha già pronto un nuovo libro?

Si, dovrebbe uscire in primavera. Si tratta di una nuova raccolta di poesia, ma questa è un’altra storia.

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