L’unità biologica che insegna a vivere

Attualità & Cronaca

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Oggi si parla sempre più di famiglia in crisi, per crisi si intende soprattutto l’incapacità di comunicare e relazionarsi  in modo adeguato, empatico  tra padre e madre e tra loro e i figli. La salute emotiva e quindi comportamentale di un figlio è molto condizionata dal rapporto quotidiano con i genitori, rapporto dal quale non si può prescindere. Può capitare che le incapacità e l’inadeguatezza genitoriale innescano nei figli grossi problemi  sia alimentari che psicologici che potrebbero portare, nei casi più gravi, anche al suicidio. Gli psicologi a tal proposito parlano di famiglia disfunzionale e genitori tossici, dove per tossici si intendono i comportamenti non la persona in sé. Spesso dei problemi concreti, propri del mondo adulto, o dei disturbi fanno si che una persona assuma quei comportamenti negativi, ma attraverso un percorso di rieducazione è possibile imparare a vivere le relazioni con i propri cari in modo nuovo e positivo, perché tutti possono migliorarsi ed avere e dare una vita più serena. Quando gli esperti parlano di famiglia disfunzionale intendono una famiglia incapace di soddisfare i bisogni fondamentali dei suoi componenti. Ma quali sono alcune delle funzioni della famiglia? Sicuramente la funzione più determinante è quella di essere un punto di riferimento emotivo ed affettivo, dove i genitori curano, sostengono,  danno amore, soddisfano insomma i bisogni fisici,  psicologici, emotivi dei loro figli. Compito della famiglia è educare i figli ad affrontare il mondo, essa ha un valore sociale, culturale, economico; è nella famiglia che i bambini crescendo imparano a socializzare, a condividere credenze, idee, cultura. In famiglia ci si sente sicuri perché essa ha il valore di proteggere. Osservando l’imperversare della violenza tra i giovani vien fatto di chiedersi che tipo di famiglia c’è alle loro spalle, dal momento che gli schemi relazionali ed emotivi che essi useranno da adulti si imparano nella famiglia: la famiglia è amore. Nella famiglia disfunzionale tutto questo non c’è invece dominano i conflitti, i comportamenti deviati e gli abusi emotivi o la violenza fisica, ma i componenti della famiglia deviata non sono consapevoli della situazione che considerano normale, ma il dolore lacera dentro e non si comprende che la paura e la violenza non sono normali in una famiglia. La famiglia la fanno i genitori, ma vi sono i genitori egoisti, narcisisti, quelli che svalutano e denigrano i figli oppure i genitori cattivi. Gli psicologi parlano di tre tipologie di famiglie disfunzionali nelle quali possono esservi molte sfumature. La prima tipologia è la famiglia sacrificante, in essa conta solo il dovere, non c’è spazio per distrazioni e piaceri; i sentimenti che contraddistinguono questo tipo di famiglia sono la gelosia, il controllo, il possesso e lo spirito di sacrificio a discapito di se stesso. Negativa è anche la famiglia permissiva che non è autorevole, è insicura, vuole essere amica dei figli, è incapace di dare regole sicure e di essere un punto di riferimento, i genitori si mettono allo  stesso livello dei figli. Altro caso negativo è la famiglia iperprotettiva che dà tutto al figlio, ma ne limita tutte le attività al di fuori, questa famiglia esercita molto controllo e priva della libertà; questi genitori giustificano sempre i propri figli e vanno contro insegnanti, educatori o chiunque sia percepito come negativo. Questi figli cresceranno o timorosi del mondo e con poca autostima oppure saranno arroganti, prepotenti e narcisi.  Bisogna essere consapevoli che è molto difficile educare e guidare i propri figli nel modo opportuno, ma bisogna avere buon senso, generosità e rispetto per crescerli in modo sano.

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