Intervista a cura del Co-direttore Daniela Piesco
Il 7 febbraio 2023 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati a Montecitorio ( Roma) è stato presentato il volume “Stalking – sconfiggerlo si può” del criminologo Antonio Russo.
Il saggio editoriale si incentra sulla prevenzione e sul supporto alle vittime della fattispecie di reato rientrante nello Stalking, senza però trascurare l’aspetto relativo al profiling; esso, inoltre, offre un interessante approfondimento giuridico sull’evoluzione della normativa: ne analizza le criticità e le possibili evoluzioni utili per la difesa di coloro si ritrovano nello status di vittime di questo reato.
Antonio Russo è nato a Tricase il 7 marzo 1970 e ridiede a Maglie, in provincia di Lecce. Impiegato statale di professione, è esperto in ascolto e sostegno alle vittime di violenza. Dopo aver conseguito il diploma di perito elettronico, Antonio Russo, il 24 giugno 2017 ha ricevuto honoris causa la laurea in Scienze Sociali dall’Accademia Santa Fides per poi conseguire il titolo di dottore in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’ Università Niccolò Cusano presso la quale ha conseguito il Master di I livello in “ Criminologia e Sicurezza temporanea. Un ulteriore titolo di studio e formazione è stato conseguito nel maggio 2020 con il Master accademico di I livello in “Socio-counseling nutrizionale, approccio olistico per esperti sociali della nutrizione consapevole” il quale è stato rilasciato dall’Associazione Sociologi Italiani.Antonio Russo ha ricevuto un attestato di competenza in “Analisi e crimini violenti” ed è stato encomiato con la certificazione dell’Accreditation Training “ Criminal Profiling Stalking e Femminicidio”. Autore dei libri “ stop allo Stalking…Come difendersi” (2017); “Stalking – La Gabbia” edito da IQdB Edizioni (2018); ha ricevuto ben quattordici menzioni e primalità nazionali ed internazionali tra le quali quella del Panorama Internationale Litterature per il quale si è classificato unico vincitore italiano. Ha, altresì, ricevuto il Premio Mondiale per la non-violenza al Golden di Galatea 2022. Moltissimi sono i riconoscimenti per il suo impegno sociale. L’ultimo riconoscimento sempre nel 2022 da parte dell’Academia Mundial de Literatura Moderna Costarricense nella persona del suo presidente Alondra Gutierrez, il vicepresidente Marco Leandro nonchè il dott. Harling Angetetti, Guss Quiròz e Isis Gutierrez.
L’intervista
Come e quando un maschio dovrebbe rendersi conto che la sua ” insistenza” si configura come stalking? Il confine è o dovrebbe essere il semplice rifiuto?
Lo stalking (parola anglosassone) che significa letteralmente “fare la posta” è entrato a far parte del nostro ordinamento con il Decreto Legge 23 febbraio 2009, n. 11 (convertito inLegge 23 aprile 2009, n. 38), che ha introdotto, con l’art. 612 bis c.p., il reato di “atti persecutori”, con il quale si vuol far riferimento a un insieme di comportamenti reiterati, tramite i quali una persona affligge un’altra con intrusioni e comunicazioni ripetute e indesiderate, a tal punto da provocargli ansia opaura:
• Telefonate e/o sms di minacce e insulti;
• Comportamenti ossessivi per attenzioni non richieste;
• Appostamenti fuori dal luogo di lavoro o sotto casa ;
• Danneggiamenti intenzionali a cose di tua proprietà (la macchina, la cassetta della posta, la porta di casa ecc.);
• Minacce a persone unite a te da un legame affettivo.
i tratta, in altri termini, di un insieme di condotte vessatorie, tali da indurre nella persona che le subisce a tal punto da provocargli ansia o paura.
Una caratteristica dello stalking è rappresentata dalla sua durata – Queste condotte possono protrarsi per molto tempo, anche mesi o addirittura anni, appunto non rientrando nei normali tentativi di entrare in contatto con una persona.
Malgrado l’entrata in vigore della legge sullo Stalking nel 2009 e, le varie nuove integrazione dai braccialetti elettrici, alla convenzione di Instabul al codice rosso, oggi il il “ femminicidio nel nostro paese rappresenta un male quasi incurabile” . il “quasi” perché in Italia le leggi per punire lo stalker ci sono forse anche troppe ma non vengono applicate malgrado le denunce e le grida di aiuto delle vittime che cadono nel silenzio ma anche la lentezza della burocrazia, le alcune della legge sullo Stalking.Le leggi, infatti, non sono adeguate alle situazioni perché, sottovalutano la gravità degli eventi, per superficialità, o per altre ragioni, non riescono a intendere a fondo le necessità, i problemi, le difficoltà delle donne maltrattate, aggredite, minacciate sorvegliate continuamente da chi dovrebbe amarle e rispettarle
Quali potrebbero essere le strategie di prevenzione della violenza maschile?
Parlare solo di strategie di prevenzione è importante oggi perché i numeri dei femminicidi sono drammatici. Nel nostro paese mancano due parole chiave , l’informazione e la prevenzione, partendo dalla base “ la società” – cioè la famiglia e la scuola. Un connubio perfetto per illustrare, esporre cosa vuol dire rispetto verso il prossimo, verso la Donna, oggi considerata,così come accadeva nel medioevo, una “ proprietà”, il che vuol dire cambio di cultura dove oggi trova le radici la violenza, il padre padrone. Cultura patriarcale.
Prevenire la parola chiave come nel momento in cui le donne hanno il coraggio di denunciare il loro aguzzino, gli stessi non dovranno essere abbandonati al loro destino ma “ recuperarli” con un percorso a doc con un pool di professionisti preposto.
Lo stalking dunque cresce nel maschilismo perché il maschilismo lo manipola come oggetto culturale, ma non coincide con il maschilismo, coincide con una patologia.. Qual’ è la tua opinione al riguardo?
Lo Stalking, l’ossessione,cresce maggiormente nell’Uomo che usa violenza nei confronti della donna quando sente che Lei non le appartiene più, non è piu sua, non accetta la separazione di un matrimonio, di una convivenza perché per lui diventa come un lutto. Non facile da accettare e, l’unico rifugio lo trova nella violenza… certamente in molti casi di violenza subentrano anche alcuni fattori come la bassa istruzione, alcolismo, aver subito e assistito alla violenza familiare, abusi e maltrattamenti e, la convinzione di una disuguaglianza di genere..
Io sono l’Uomo e spesso l’uomo colpisce quando non è in grado di accettare la fine della relazione che la percepisce come la morte, un funerale.La violenza è una patologia, una malattia, si uccide per gelosia o ossessione e, pertanto “ lo stalker” deve essere aiutato e con un supporto professionale. Si potrà uscire dal tunnel ma bisogna intervenire subito al primo gesto incontrollato. La parola magica è sempre la prevenzione. Non dimentichiamo,secondo il mio modesto parere, che la parola “ femminicidio” restringe la questione al femminile rendendo le vittime ancor piu vittime.
Perché , troppo spesso, poliziotti avvocati magistrati e pure i medici e gli infermieri ai primi soccorsi, non basta il racconto spaventato della vittima per comprendere che si tratta “proprio” di stalking e non di passionalità,di insistenza,di enfasi..insomma di un reato allarmante e sintomatico? Manca cultura o subentra maschilismo?
Certamente la cultura è uno dei primi problemi , manca in molti casi anche l’aggiornamento del personale come previsto dalla convenzione di Instabul. È vero,come hai rilevato, che nei Tribunale le grida di molte vittime cadono nel vuoto, non vengono credute passando da vittime a carnefici..la riforma della magistratura sarebbe il primo passo essenziale per tutelare le vittime che hanno il coraggio di denunciare.
Quando e come una ragazzina dovrebbe accorgersi che quel tipo non è un semplice corteggiatore, ma uno stalker?
I campanelli d’allarme possono essere tanti dalle continue urla, alla manipolazione, agli atteggiamenti scontrosi, ai gesti violenti intendendosi sia un linguaggio verbale violento, sia atteggiamenti fisici violenti come un ‘semplice’ schiaffo . Importante è ribadire la non giustificabilita’ delle scuse che intervengono dopo .Tutte queste sono fasi che potranno portare ad una relazione tossica ed entrare nel tunnel della violenza.Fondamentali sono i comportamenti persecutori e il controllo della libertà, come ad esempio:
– Telefonate e/o sms di minacce e insulti;
– Comportamenti ossessivi per attenzioni non richieste;
– Appostamenti fuori dal luogo di lavoro o sotto casa ;
– Danneggiamenti intenzionali a cose di tua proprietà (la macchina, la cassetta della posta, la porta di casa ecc.);
– Minacce a persone unite a te da un legame affettivo;
– Frasi del tipo “non andare in palestra, non uscire senza di me, non indossare la gonna, non truccarti”
– In ultimo ma non meno importante il controllo del cellulare Sono tutte fasi non di un rapporto d’amore ma di ossessione.Non cercate di cambiare il suo carattere ma fate prima a cambiare il partner.
Quanti tipi di stalking ci sono?
Esistono diversi tipi di violenza dalla psicologica,alla sessuale, verbale, economica, comportamenti persecutori,lo Stalking al Gaslighting ,una forma di manipolazione violenta con l’obiettivo di fare dubitare la vittima di se stessa, della sua sanità mentale, minare la sua autostima, la sua memoria, distorcere la realtà, ed è una manipolazione lenta tanto che la vittima non si rende conto di essere sottoposta a un lavaggio del cervello.E’ possibile difendersi riconoscendo i processi di manipolazione che sono :
-dire bugie senza alcuna vergogna,
-negare di aver detto qualcosa,
-creare dubbi nella vittima, creare confusione, tentare di mettere le persone vicine contro ,far credere che si stia perdendo la testa.
È importante conoscere questi atteggiamenti per proteggersi al meglio e, NON chiudersi nel proprio IO.
La gelosia patologica dunque l’ossessione, sono forme di amore malato…
Si la gelosia patologica, l’ossessione, è una forma di amore malato,hai detto bene,che diventa persecuzione in una forma DI VIOLENZA VIOLENTA percepita dalla perdita di una relazione .Essa porta con se un mix di emozioni: dall’ansia, alla preoccupazione, alla tristezza, rabbia, odio, amarezza, invidia, diventando una gelosia patologica. E le persone patologicamente gelose mettono in atto dei comportamenti specifici come accuse, interrogatori, telefonate, messaggi, controllo della libertà personale della vittima, controllo del telefono, dellacorrispondenza e, soprattutto comportamenti persecutori che possono sfociare dalla depressione all’acol ai farmaci e, appunto, alla Violenza.
Purtroppo il geloso patologico diventa paranoico, incerto, intrusivo, ossessivo perché i suoi pensieri sono dovuti ad una forte sospettosità, ad un disturbo borderline di personalità che puo sfociare in reazioni violente.
Antonio vogliamo ribadire ancora una volta quali sono le caratteristiche precipue dello stalking e in cosa si sostanzia la condotta dello stalker?
Una caratteristica dello stalking è sicuramente rappresentata dalla sua durata . Queste condotte possono protrarsi per molto tempo, anche mesi o addirittura anni, appunto non rientrando nei normali tentativi di entrare in contatto con una persona.Ed è chiaro che lo stalker, attua la sua condotta nel pedinamento, appostamento , invasione, controllo e minaccia, perché non riesce a tollerare l’interruzione della relazione.E’ incapace a gestire e tollerare la separazione e molte vittime di stalking, alterano il proprio modus viventi per il fondato timore per la propria incolumità fisica.La vita della vittima puo’ divenire particolarmente difficile: hanno paura di uscire di casa, non riescono a mantenere il proprio lavoro, non sono in grado di instaurare nuove relazioni, temono per la loro incolumità fisica, soffrono di ansia, depressione o disturbo post-traumatico da stress .
La CONDOTTA DELLO STALKER consiste nella reiterazione di minacce, molestie o nella tipica condotte di cagionare alla vittima un grave stato d’ansia o di paura tale da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria e dei propri familiari costringendola ad alterare le proprie condotte di vita, il proprio modus viventi.
La dinamica dello STALKING, ha un altissimo rischio di recidiva e di passaggio all’atto grave senza manifestazioni intermedie, spesso si passa dalla violenza psicologica agli atti persecutori, di solito dopo una separazione o rifiuto, fino ad omicidi, stragi e suicidi.
Infine cosa fare se si è vittima di stalking?
SE SI E’ VITTIMA DI STALKING bisogna
evitare tutti i contatti con lo stalker : questo e un punto di partenza fondamentale.Le vittime devono mostrarsi ferme nella propria decisione di chiudere la relazione, non mostrando alcun dubbio in merito.
Colgo l’ occasione,inoltre, per ribadire che Il femminicidio è una realtà quotidiana che non deve passare attraverso alcun cavillo politico. Dev’essere combattuto e condannato.