“Mi fanno male i capelli” e “Diabolik – Chi sei?” alla Festa del Cinema di Roma 2023

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ROMA – Giovedì 19 ottobre, la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica alle ore 19:00 ha ospitato l’anteprima del film “Mi fanno male i capelli” per la regia di Roberta Torre, in Concorso alla Festa del Cinema di Roma 2023 e attualmente in programmazione nelle sale. Per i cinefili il titolo non lascia dubbi: si tratterà di un omaggio all’iconica Monica Vitti. E così è, infatti, ma camuffato dall’intento parallelo di occuparsi di salute mentale e della struggente convivenza con malattie neurologiche degenerative e non curabili. La protagonista del film, interpretata in modo impeccabile e realistico da Alba Rohrwacher, soffre della rara sindrome di Korsakoff, che provoca a Monica – il suo nome – amnesie, allucinazioni, cambi di personalità e un distacco dalla realtà a causa del quale immagina e costruisce nella sua testa ricordi falsi. Questa condizione esistenziale non sembra essere pericolosa o dannosa per sé stessa e gli altri, ma di certo determina la tristezza e l’apprensione del marito Edoardo (Filippo Timi) che, innamoratissimo, l’ha allontanata dalla frenesia di Roma preferendo la quiete di una casa al mare a Sabaudia, con la speranza che riguardando filmini dei vecchi tempi passati insieme Monica possa ricordare e ritornare in sé. Per un primo momento sembra anche funzionare, ma ben presto la protagonista trova il suo personalissimo modo di convivere con la sua malattia nell’immedesimazione con la Vitti. Inizia a vedere dvd dei suoi film quali la “Notte”, “L’eclisse”, “Deserto Rosso” ma anche “A mezzanotte va la ronda del piacere”, “Amore mio aiutami” e “Polvere di stelle”, imparando a memoria le sue celebri batture e replicando abbigliamento e acconciature. Coinvolge anche il marito in questo surreale “gioco” di ruoli, in cui lui la asseconda per vederla felice e lei, invece, ne rimane totalmente incastrata, convincendosi sempre di più di essere la stessa Monica dello schermo e che quelle scene sono momenti davvero vissuti in passato con il suo Edoardo.

La malattia galoppa in fretta e da questa fase, passa addirittura a innescare un fitto dialogo irrazionale ma reso credibile, a tratti ironico e al tempo stesso compassionevole prima con la Vitti e poi con l’immenso Alberto Sordi, usando come tramite gli specchi della sua camera. Monica vive quindi un mondo immaginario fatto di crisi matrimoniali che non esistono, conversazioni impensabili e incontri inventati. Insomma, la vita di qualcun altro o semplicemente una realtà alterata. Così come proposta dalla regista, però, diviene angosciante ed estremamente lunga, portando alla realizzazione di un film complesso che esprime l’inquietudine della malattia, stadio per stadio, ma in maniera statica e ripetitiva e lasciando al contempo degli interrogativi e delle questioni irrisolte.

Presenti in sala la regista, il cast (non al completo) e l’autore della colonna sonora, il geniale Shigeru Umebayashi, per i quali gli applausi sono stati copiosi e soddisfacenti, a dimostrazione che la tematica scelta interessa il pubblico e che il fascino del cinema d’omaggio raggiunge sempre il suo apprezzatissimo obiettivo.

Guarda qui il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=E0QJGIXar8g

A seguire, alle ore 21:00 presso la Sala Sinopoli si è tenuta l’anteprima dell’ultimo capitolo della trilogia firmata Manetti Bros intitolata “Diabolik – Chi sei?” disponibile nelle sale cinematografiche italiane dal 30 novembre prossimo. A presenziare per l’occasione i protagonisti Miriam Leone (Eva Kant), Valerio Mastrandrea (Ginko) e Monica Bellucci (Altea) – accompagnata per la prima volta in pubblico dal celebre Tim Burton – insieme a Carolina Crescentini, Lorenzo Zurzolo (Diabolik da adolescente), Paolo Calabresi, Max Gazzè, Giacomo Giorgio e Barbara Bouchet. Lo schema questa volta si discosta leggermente dalle prime pellicole di riproposizione del famosissimo fumetto degli anni 60: Diabolik e la sua fedele compagna cercano di mettere a segno un altro colpo ma vengono fermati da una banda di criminali che finirà per segregare in cantina il protagonista – interpretato da Giacomo Gianniotti – e l’ispettore Ginko, intrufolatisi nella villa-nascondiglio per appropriarsi del loro bottino, il primo, e per arrestare i colpevoli, il secondo. Il caso, però, li vedrà incatenati insieme l’uno di fronte all’altro, permettendo ai due di abbassare le difese e rivelare i propri segreti.

Si scoprirà, infatti, chi è Diabolik e com’è diventato il re del terrore più famoso del mondo, un racconto favolistico e al tempo stesso avvincente. A liberarli da quello stato momentaneo di semi prigionia, le loro donne, Eva Kant e Altea, che uniranno le forze e l’astuzia solo in nome dell’amore. Un esperimento cinematografico che non aggiunge granché, ma che porta a compimento un’idea stilistica particolare con un cast d’eccellenza, che catalizza più dei precedenti l’attenzione non solo dei fedelissimi spettatori degli action movies ma anche dei nostalgici comics addicted. Buona la terza!

Guarda qui il trailer: https://www.youtube.com/watch?v=iN00LrMmO6k

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