Una proposta per la Giornata della Memoria del rastrellamento del Quadraro

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Il rastrellamento ad opera degli uomini al comando di Herbert Kappler si concluse con la deportazione in Germania di oltre 2mila uomini, tra i 16 e i 55 anni giudicati abili ai lavori forzati, e molti dei quali finirono nei campi di concentramento nazisti e non fecero mai più ritorno a casa

di Paolo Tripaldi

La targa in ricordo del ratsrellamento del Quadraro

AGI – Una proposta per istituire nel Lazio la giornata della memoria del rastrellamento nazista del Quadraro avvenuto nella borgata romana il 17 aprile del 1944, una delle zone più impegnate nella Resistenza.

Il rastrellamento ad opera degli uomini al comando di Herbert Kappler si concluse con la deportazione in Germania di oltre 2mila uomini, tra i 16 e i 55 anni giudicati abili ai lavori forzati, e molti dei quali finirono nei campi di concentramento nazisti e non fecero mai più ritorno a casa.

© Quirinale

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella al monumento in ricordo del rastrellamento del Quadraro

La commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale ha approvato la proposta della giornata della memoria per il rastrellamento del Quadraro, da istituire il 17 aprile, al termine di un iter che ha visto l’audizione di numerose associazioni impegnate da anni a portare alla luce la storia della Resistenza romana e dell’Anpi.

La proposta, però, non è arrivata all’approvazione dell’Aula e per questo, ormai conclusa la legislatura, occorrerà attendere il nuovo Consiglio.

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© usis / Leemage via AFP

Roma 5 giugno 1944

“L’Istituzione di una Giornata della Memoria per il rastrellamento del Quadraro vuol essere prima di tutto l’attivazione di un sostegno economico alla rete territoriale impegnata da anni nella ricerca storica e nella diffusione nelle scuole – ha detto all’AGI, Marta Bonafoni, della Lista Zingaretti, prima firmataria della proposta di legge – una rete che lavora da anni e che si regge sulle proprie gambe. L’intento dell’iniziativa era proprio quello di affiancare queste associazioni in termini di risorse.

La legge è entrata in commissione avendo al centro la ricerca storica dei rastrellati e, poi, nel corso dei lavori con una serie di audizioni e il contributo delle associazioni e l’Anpi si è voluto far rivivere la memoria dell’intero quadrante di Roma, l’area dell’attuale V e VII municipio, che ha contribuito alla Resistenza, ovvero il Tuscolano e Centocelle. Fu, in effetti, una resistenza di popolo, una resistenza diffusa con un ruolo anche delle donne del quartiere”.

Intento della proposta è anche quello di commemorare la figura di don Gioacchino Rey, che nei giorni del rastrellamento del Quadraro era parroco della Chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio e che aiutò i partigiani, le vittime delle violenze naziste e le famiglie dei rastrellati e che per questo motivo fu insignito della Medaglia di bronzo al Valor Militare e di quella d’oro al Merito Civile alla Memoria.

Don Gioacchino Rey in quei tragici momenti riuscì a raggiungere i rastrellati a Cinecittà dove erano stati condotti dalle truppe naziste e si offrì come prigioniero per la loro liberazione. Alla fine riuscì a liberare due prigionieri e prese con sé le lettere che i prigionieri avevano scritto ai loro familiari.

©

Leemage via AFP

Abitanti di Roma il 5 giugno del 1944

 

Nel 2004 in occasione del 25 aprile, nel 59° anniversario della Liberazione, l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito la Medaglia d’oro al Merito Civile al Quartiere del Quadraro di Roma con la seguente motivazione : “Centro dei più attivi e organizzati dell’antifascismo, il quartiere Quadraro fu teatro del più feroce rastrellamento da parte delle truppe naziste. L’operazione, scattata all’alba del 17 aprile 1944 e diretta personalmente dal maggiore Kappler, si concluse con la deportazione in Germania di circa un migliaio di uomini, tra i 18 e i 60 anni, costretti a lavorare nelle fabbriche in condizioni disumane. Molti di essi vennero uccisi nei campi di sterminio, altri, fuggiti per unirsi alle formazioni partigiane, caddero in combattimento. Fulgida testimonianza di resistenza all’oppressore ed ammirevole esempio di coraggio, di solidarietà e di amor patrio”.

“Purtroppo la proposta di legge è uscita dalla commissione a pochi giorni dalle battute finali della legislatura – ha aggiunto Bonafoni –  e i testi non approvati in Aula tra una legislatura e l’altra si interrompono”.

“Per quanto mi riguarda auspico che nella prossima legislatura possa essere ripreso il testo della proposta  – ha concluso – così come approvato dalla commissione e mi impegno anche a farlo conoscere alle associazioni per condividerlo e poi depositarlo nuovamente fino all’approvazione finale”.

 

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